Il Guardone
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Il mio podcast parla di serie tv e film sulle maggiori piattaforme come Netflix, Prime e Disney+.
Non faccio recensioni lunghe e noiose, do solo dritte rapide su cosa vedere la sera. Quando mi chiedono un consiglio, vorrei rispondere ”42” ma poi mi metto il cuore in pace e poso il fiasco.
A volte però qualche opera merita una descrizione più dettagliata, meglio se a stomaco vuoto.
Parlo di tutti i generi, dai thriller alle commedie. Il mio scopo è far scoprire chicche nascoste nei cataloghi, indicando produzioni di qualità che altrimenti rischierebbero di perdersi.
In 5 minuti cerco di accompagnare chi vuole passare una piacevole serata sul divano, senza perdersi tra milioni di titoli da cui è difficile scegliere qualcosa di davvero interessante.
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Autore: Donato Bozzuto
Ultimo episodio: 04/03/24 11:42
Aggiornamento: 26/11/24 19:06 (Aggiorna adesso)
Quattro film su Amazon Prime che si distinguono per la loro natura non convenzionale:
L'uomo che venne dalla terra è una "fantascienza spirituale" che, attraverso il racconto di un Cro-Magnon nel mondo moderno, stimola una profonda riflessione su tempo, mortalità e senso della vita.
Sette psicopatici indaga la psicopatia in modo originale, mettendo in discussione i pregiudizi attraverso una commedia nera con Colin Farrell.
The Woman è un'opera potente sul potere e l'abuso, con una donna selvaggia tenuta prigioniera da una famiglia dispotica.
Saltburn ci immerge in un mondo decadente dell'alta società, dove vizi e manipolazioni vengono alla luce attraverso lo sguardo di un giovane.
"Hacks" nuova serie comedy su Netflix racconta il rapporto forzato tra Deborah Vance, leggenda della stand-up comedy, e Ava Daniels, giovane autrice in cerca di riscatto. Le due donne, appartenenti a generazioni differenti, si trovano unite da esigenze lavorative e da un legame che va oltre il rapporto professionale.
Attraverso il loro scontro emergono tematiche importanti come il divario generazionale, la resistenza al cambiamento e la finzione dei rapporti nello spettacolo. Il cuore della serie è proprio la complicata relazione tra le due e il loro tentativo di trovare un equilibrio anche a livello personale.
"Hacks" è un prodotto maturo che, con humor, satira e momenti drammatici, offre una critica al mondo dell'intrattenimento ed esplora concetti come autenticità, desiderio di connessione e adattamento ai tempi. Il ritmo narrativo permette uno sviluppo profondo dei personaggi, in particolare la forte eroina Deborah.
La serie celebra le donne nelle loro imperfezioni, dimostrando come sia possibile superare le avversità con integrità e umorismo. Al di là dell'aspetto comedy, "Hacks" lancia uno sguardo ampio sulle relazioni umane in un mondo in evoluzione.
"A Bloody Lucky Day" è una serie televisiva disponibile su Paramount+. La trama segue il personaggio di Oh Taek, interpretato da Lee Sung-min, un tassista con una serie di sfortune alle spalle. Taek è sovraccarico di debiti e ha avuto esperienze in prigione. La sua vita familiare è altrettanto complicata, con una moglie che lo ha lasciato portando via i loro figli. La svolta arriva quando, ispirato da un sogno su maiali, simbolo di fortuna in Corea, acquista un biglietto della lotteria. Durante il suo lavoro come tassista, incontra clienti particolari, inclusi alcuni personaggi famosi. Accetta un'offerta di Geum Hyuk-soo, interpretato da Yoo Yeon-seok, per guidarlo attraverso il paese per un compenso di ?1 milione. La trama si sviluppa in 10 episodi, includendo una sottotrama a Seoul che coinvolge Hwang Soon-kyu, interpretata da Lee Jung-eun, nella ricerca della verità su Hyuk-soo, sospettato di essere coinvolto nel suicidio di suo figlio. La serie è un mix di film di viaggio e thriller, con una trama che coinvolge inganni e sospetti, culminando in una rivelazione della vera natura di Hyuk-soo.
The Night Manager è l'adattamento del celebre romanzo di John le Carré trasmesso nel 2016 da BBC/ AMC. La miniserie di 6 puntate porta la firma dello sceneggiatore David Farr e della regista Susanne Bier. Protagonista è l'ex soldato Jonathan Pine, interpretato da Tom Hiddleston, reclutato per infiltrarsi nell'organizzazione del trafficante d'armi Richard Roper, il cui ruolo è affidato a Hugh Laurie.
Rispetto al romanzo del 1993, la trasposizione televisiva aggiorna i riferimenti storici e geografici. La trama rimane incentrata sulla missione di Pine e sul suo rapporto con la giovane fidanzata di Roper, mentre le performance degli attori rappresentano il principale pregio. Hiddleston e Laurie sono convincenti nei ruoli dell'agente segreto e del facoltoso criminale, mentre Olivia Colman si distingue nella parte dell'agente Angela Burr.
Nonostante gli sforzi produttivi e il plauso per aver riportato le Carré in tv, la serie non riesce a restituire appieno l'atmosfera sfumata dei romanzi originali né la profondità psicologica dei personaggi. Rimane tuttavia un prodotto di intrattenimento di valore per come rilegge lo spy-genre in chiave contemporanea.
"La Terapia" è l'ultima serie thriller di Amazon Prime Video, tratta dall'omonimo bestseller di Sebastian Fitzek. La miniserie tedesca in 6 episodi racconta la disperata ricerca di Viktor, il cui mondo crolla quando la figlia Josy scompare misteriosamente. Ossessionato dal bisogno di ritrovarla, l'uomo si reca sull'isola remota di Parkum, dove incontra Anna Spiegel, scrittrice tormentata da forme di schizofrenia.
Tra Viktor e Anna nasce un legame ambiguo che aggiunge tensione al racconto. La regia riesce a trasporre efficacemente la trama del libro sullo schermo garantendo ritmo e suspense. Merito anche delle ottime interpretazioni, in particolare quelle di Stephan Kampwirth nei panni di Viktor e di Emma Bading nel ruolo enigmatico di Anna.
La serie affronta in modo non superficiale temi come la salute mentale, la genitorialità e il senso di colpa, esplorando la psiche oscura dei personaggiattraverso continui flashback e scene oniriche disturbanti. Man mano che le indagini proseguono e i retroscena sul passato dei protagonisti vengono svelati, l'enigma che avvolge la scomparsa di Josy si infittisce sempre più.
Con una fotografia cupa e l'atmosfera tetra dell'isola remota che contribuisce a generare una sensazione di disagio, "La Terapia" cattura lo spettatore fino al finale a sorpresa, lasciandolo con più domande che risposte.
"Baby Bandito" è la nuova serie originale Netflix proveniente dal Cile che racconta la storia, ispirata a fatti reali, di un gruppo di teenager coinvolti in una rapina milionaria a Santiago. Kevin Tapia è uno scatenato skater diciassettenne che vive in un quartiere popolare con la madre. Un giorno conosce Genesis, una coetanea di estrazione benestante, e se ne innamora.
Per conquistarla e dimostrarle di non essere il "classico ragazzo di periferia", Kevin decide di organizzare un colpo in banca con l'aiuto degli amici. Il piano ha successo e il gruppo riesce a fuggire con una ingente refurtiva. Ma quel che doveva essere una rapina isolata si trasforma ben presto in una complessa fuga dalla polizia e dalla criminalità organizzata, che brama la refurtiva.
Da quel momento per Kevin e Genesis inizia una vita fatta di pericoli costanti, tra inseguimenti rocamboleschi, continui traslochi e minacce. I due dovranno cercare di gestire anche la loro appassionata storia d'amore, nata in un contesto alquanto anomalo. Nel frattempo, le complicazioni all'interno del gruppo di amici si moltiplicano a causa della gestione non sempre concordata del bottino.
Con un ritmo incalzante per tutti gli 8 episodi, la serie racconta in maniera cruda e priva di moralismi le conseguenze delle scelte avventate di Kevin e il lato umano che si nasconde dietro al mondo del crimine.
In questo episodio elenco alcune delle serie TV del 2023 che, nonostante la loro qualità e originalità, sono rimaste sorprendentemente sottovalutate. Parliamo di produzioni come "Extraordinary", che rivisita il genere supereroistico in chiave umoristica e personale, e "The Consultant", un mix unico di horror, mistero e satira. Esploriamo anche "Love & Death", che offre una profonda riflessione sul crimine e la moralità, "Beef - Lo Scontro", una serie che mischia dramma e commedia in un contesto urbano moderno, e "Rabbit Hole", che porta gli spettatori in un'avventura piena di suspense e intrighi. Queste serie non solo intrattengono ma spingono il pubblico a riflettere su tematiche complesse e attuali, dimostrando come la televisione possa essere un potente mezzo di narrazione e di esplorazione sociale.
"Expats", l'ultima serie di Amazon Prime Video, emerge come un dramma ambizioso che si immerge nelle vite di tre donne espatriate a Hong Kong. La serie, ispirata al romanzo di Janice Y.K. Lee, affronta temi universali come il lutto, la solitudine e l'alienazione. Nicole Kidman, nei panni di Margaret, offre una performance intensa e sfumata, catturando con maestria la complessità di una donna alle prese con il dolore per la perdita di un figlio.
Le co-protagoniste, Sarayu Blue e Jiyoung Yoo, brillano nei loro ruoli, portando in superficie le sfide emotive e i conflitti interni delle donne che affrontano drammi personali e relazioni complesse. La regia di Lulu Wang aggiunge un tocco di classe, intrecciando abilmente le linee narrative tra passato e presente, rivelando gradualmente i segreti e le tensioni nascoste.
La fotografia della serie cattura splendidamente l'ambiente urbano e cosmopolita di Hong Kong, trasformando la città in un personaggio quasi surreale. La narrazione si sviluppa all'interno di una comunità di espatriati benestanti, esplorando le dinamiche di classe e le contraddizioni di questo mondo dorato.
Tuttavia, alcuni spettatori potrebbero trovare che la serie non esplori a fondo il contesto culturale di Hong Kong, concentrandosi più sulle esperienze personali delle protagoniste. Nonostante ciò, "Expats" riesce a creare un racconto emotivamente coinvolgente, esplorando con sensibilità e profondità l'animo femminile e le sfide della vita da espatriati.
"Killers of the Flower Moon" è il nuovo, attesissimo film di Martin Scorsese ora su Amazon Prime Video. Tratto da una storia vera, narra con cruda lucidità il genocidio dei nativi americani Osage all'inizio del '900.
Il maestro Scorsese realizza ancora un capolavoro. Pur con i suoi 3h e mezza di durata, la tensione è costante grazie al montaggio sapiente. Le scenografie western immergono lo spettatore in quelle lande desolate. La fotografia di Prieto esalta ogni dettaglio di volti segnati dal dramma.
Protagonisti tre mostri sacri come DiCaprio, De Niro e Gladstone. Nei loro ruoli ambigui dominano la scena, entrando pienamente nelle pieghe psicologiche di personaggi sfaccettati. La solitudine e il tormento sono materia viva nei loro sguardi.
Il regista indaga qui in profondità la natura umana e le contraddizioni dell'America. Con sguardo disilluso demolisce le convenzioni, mostrando ipocrisie e crudeltà sotto un'apparenza di normalità.
Scorsese conferma la propria grandezza pur rinnovandosi. Nel segno del cinema classico conduce lo spettatore in una storia da non dimenticare. Un'inchiesta sul dolore dell'uomo e sulla deriva del potere che lascia il segno.
Ancora una volta il regista tocca vette eccelse. "Killers of the Flower Moon" è imprescindibile per comprendere l'evoluzione del suo sguardo.
Negli ultimi anni il regista Jordan Peele si è affermato per aver rivoluzionato il genere horror utilizzandolo per affrontare questioni sociali. Il suo esordio Scappa ha ottenuto plausi per aver trattato in chiave metaforica il tema del razzismo, mentre Noi ha alzato l'asticella rivelandosi un'opera altamente simbolica.
Proprio a Noi sembra ispirarsi in parte la serie TV Them del 2022, che narra la storia di una famiglia afroamericana che negli anni '50 si trasferisce in California alla ricerca di uguaglianza. Ben presto però dovranno scontrarsi con le discriminazioni dei vicini bianchi, situazioni che rievocano efficacemente l'intolleranza dell'epoca.
Come in Noi, anche in Them il sovrannaturale esaspera le paure interiori dei protagonisti incarnando i traumi mai elaborati. La serie sfrutta l'orrore per far luce su questioni ancora attuali, come ha insegnato Peele.
Con una cura dei dettagli che ricorda il maestro, Them restituisce perfettamente l'atmosfera dell'epoca contestualizzando il racconto, riuscendo ad appassionare senza tralasciare i temi sociali. Il successo di Them dimostra come il formato seriale possa ospitare opere stratificate in grado di riflettere ed emozionare.
A quanto pare Netflix ha deciso di dare qualche numero, cosa che non è solita fare. E la sorpresa è che la serie più vista è quella più noiosa di tutte: The Night Agent. Roba da far crollare l'Hype a picco.
Ovviamente da Netflix fanno gli gnorri e dicono che il successo non si misura solo con gli ascolti. Certo, bisogna anche tenere conto del sonno indotto e dell'indice di depressione degli spettatori.
Concorrenti agguerriti, utenti più poveri e scioperi in arrivo, sembra che Netflix abbia scelto la strada più pigra: accontentare gli spettatori che si accontentano. Addio contenuti, benvenute serie che fanno venire il latte alle ginocchia.
A questo punto potremmo anche togliere lo streaming e mettere direttamente le repliche di Terra Amaral. Tanto poi si va avanti a reality e eventi sportivi. Ormai le piattafrome di streamoing, e non solo la grande N, somiglia sempre di più a una trasmissione con Giorgio Mastrota.
Poveri artisti e creativi, che senso ha proporre roba nuova se poi una cosa noiosissima va meglio? Meglio andare a fare i lavapiatti.
E non ditemi che non ci saranno ripercussioni. O finisce che il pubblico si abitua alla rumenta (ammesso che non sia già così) o si cambia piattaforma (e TikTok dimostra che qualsiasi cosa va bene). Se poi tutti imiteranno Netflix addio varietà, sarà il regno dei cloni. E gli Emmy awards? Beh... non ci mancheranno.
Con The Creator Gareth Edwards torna al genere che lo ha reso celebre, la fantascienza. Dopo film su Godzilla e Star Wars, il regista realizza un'opera più intima e personale.
Fin dalle prime scene emerge la cura del mondo distopico, ambientato in un futuro dove gli USA sono in guerra con robot e intelligenze artificiali. Edwards costruisce un universo credibile attingendo a capolavori come Blade Runner o Akira, ma originale. Grande attenzione all'estetica cyberpunk e alla fotografia, perfetta a trasmettere le atmosfere noir.
Protagonista è Joshua, ex agente militare infiltrato che ha perso tutto in un bombardamento. Dovrà trovare il misterioso creatore Nirmata ed impedirgli di attivare un'arma contro il drone americano Nomad.
Edwards sa dare profondità ai personaggi, caratterizzando Joshua, interpretato da John David Washington, e il villain affidato a Ethan Hawke. Non meno riusciti i robot, tratteggiati come entità pacifiste.
Il film critica la violenza americana in guerra, imbastendo riferimenti al Vietnam. Un messaggio pacifista che affonda in questioni universali.
La regia di Edwards eccelle, alternando azione e momenti intimi sostenuti da una coinvolgente colonna sonora. La trama è avvincente nonostante alcune forzature, grazie agli spunti di analisi che il film propone.
In definitiva The Creator si conferma un'opera sincera e originale nel panorama della fantascienza. Edwards intrattiene ed emoziona con talento, proponendo un film capace di leggere il presente attraverso la lente del futuro.
Black Phone è l'ultimo film del regista Scott Derrickson, ritorno all'horror dopo alcune grandi produzioni hollywoodiane. Tratto dal racconto di Joe Hill, figlio di Stephen King, riporta sul grande schermo l'opera in maniera godibile e intelligente.
La storia di Finney, adolescente rapito dallo spietato "Rapace", cattura fin da subito grazie ad un crescendo di tensione tra scene ad alta tensione e momenti riflessivi. A dominare è la performance di Ethan Hawke nei panni dell'inquietante antagonista.
Black Phone riesce a generare inquietudine lasciando spazio all'immaginazione. Il regista equilibra azione e approfondimento psicologico, con personaggi sfaccettati anziché mostri soprannaturali. Nonostante qualche lacuna, il film intrattiene e appassiona valorizzando archetipi noti con cura e intelligenza.
Ragazzo Divora Universo è l'ultima miniserie originale Netflix tratta dal romanzo omonimo di Trent Dalton. Ambientata nella periferia di Brisbane degli anni '80, racconta la storia dei fratelli Eli e Gus Bell, cresciuti in una famiglia ai margini della società, con una madre tossicodipendente e un patrigno spacciatore. I ragazzi sognano di dare una svolta alle proprie vite proteggendo la madre.
La serie mescola family drama e crime catapultando lo spettatore nell'Australia di quegli anni lontana dagli stereotipi solari. Le atmosfere cupe restituiscono la quotidianità difficile della famiglia Bell. Alcuni elementi di realismo magico sembrano poter elevare la storia ma non incidono realmente. Nonostante la bravura del cast, soprattutto dei giovani protagonisti, la miniserie ripropone dinamiche già viste in Shameless senza aggiungere nulla di originale.
Un inganno di troppo è la nuova miniserie thriller uscita su Netflix il 1 gennaio 2024, tratta dall'omonimo romanzo di Harlan Coben. Fin da subito si è imposta come il titolo in lingua inglese più visto sulla piattaforma, superando i 37 milioni di visualizzazioni.
Protagonista è Maya Stern, un'ex militare alle prese con il doppio lutto per la morte del marito Joe e della sorella Claire, avvenute in circostanze misteriose. Mentre indaga, resta scioccata nel vedere attraverso una telecamera di sicurezza Joe in casa con la figlia, nonostante sia deceduto.
Inizia così un thriller pieno di colpi di scena con Maya e il sergente Sami Kierce che indagano tra flashback sul passato della donna e rivelazioni inaspettate.
La sceneggiatura riesce a gestire un ampio racconto corale di personaggi tutti con lati oscuri. Si distinguono le interpretazioni di Michelle Keegan e Adeel Akhtar.
Seppur priva di elementi innovativi, la serie coinvolge lo spettatore con continui colpi di scena che cambiano le carte in tavola. I personaggi sfaccettati sono privi di manicheismi.
Un inganno di troppo sfrutta gli elementi del thriller coinvolgendo nell'indagine ai misteri proposti curati nei dettagli. Il finale sconvolgente lascia con il fiato sospeso.
Nonostante alcuni effetti discutibili, appassiona per ritmo e credibilità dei personaggi, rivelandosi uno dei migliori thriller Netflix meritatamente di successo.
Death's Game è una delle serie rivelazioni del 2024, disponibile su Prime Video. La storia segue Ye-jae, un giovane coreano stanco della disoccupazione che tenta il suicidio. Si risveglia davanti alla morte, che gli comunica la propria punizione: dovrà vivere le ultime fasi di vita di dodici sconosciuti, cercando di salvarne almeno uno, per redimersi dalle proprie colpe. In caso contrario, sarà dannato all'inferno.
Inizia così un bizzarro viaggio nelle vite degli altri, in cui Ye-jae sperimenta in prima persona pericoli e destini segnati. Catapultato negli ultimi istanti di estranei, scopre realtà complesse ed emozioni contrastanti. Nella sua ricerca di risposte, affronta anche i propri demoni nel tentativo di trovare un nuovo scopo.
La regia riesce nel difficile compito di raccontare storie collegate ma indipendenti, alternando tensione ed emozione. I personaggi, nonostante lo schermo divida le loro esistenze, risultano credibili e stratificati.
La serie denuncia crimini e storture sociali con delicatezza, invitando a riflettere su temi universali come la fragilità umana. Nonostante alcuni passaggi fantasiosi, coinvolge fino all'ultimo episodio grazie ad un ritmo incalzante.
Con Death's Game il k-drama si conferma genere maturo e variegato, capace di veicolare messaggi importanti con maestria, senza mai scadere nella retorica. Un racconto coraggioso sulla ricchezza e brevità della vita.
Criminal Record è la nuova avvincente serie crime-drama targata Apple TV+ che sta riscuotendo grande successo nel 2024. Creata da Paul Rutman e interpretata da Cush Jumbo e Peter Capaldi, la prima stagione composta da 8 episodi segue le indagini della detective londinese June Lenker.
Quando una strana telefonata la spinge a riaprire un vecchio caso archiviato, June s'imbatte in un sistema corrotto e razzista. Emergono pregiudizi di genere ed etnici ancora radicati. La fotografia cupa enfatizza la tesi atmosfera.
June non è un'eroina perfetta e l'ispettore Hegarty nasconde lati oscuri. Personaggi sfaccettati senza manicheismi. La sceneggiatura intreccia abilmente giallo e riflessione sociale.
Le performance di Jumbo e Capaldi sono magistrali. Rutman indaga razzismo, classismo e disuguaglianze con acutezza senza mai tralasciare il noir. Affronta temi attuali con equilibrio coinvolgendo.
Criminal Record è la nuova frontiera della serialità crime. Poliziesco appassionante che fa discutere grazie a personaggi credibili e una regia che svela le crepe della società con maestria.
La nuova serie di Sheridan su paramount+ non delude le aspettative e rapisce gli spettatori fin dai primi minuti. Tra esplosioni mozzafiato e colpi di scena ad altissima tensione, la trama scava nell'animo umano dei protagonisti.
Joe McNamara è una vera macchina da guerra ma anche una donna dal cuore grande, come scopriremo man mano che si avvicinerà a Cruz. La giovane recluta ha tutte le carte in regola per diventare un'agente di élite ma dovrà superare mille prove non solo sul campo.
Tra inseguimenti rocamboleschi, trappole mortali e continue corse contro il tempo, le due donne impareranno a fare squadra nonostante tutto. Ma soprattutto a fidarsi l'una dell'altra senza pregiudizi, in un mondo ancora fallocentrico.
Con le sue doti da thriller Sheridan ci trascina negli scenari di guerra senza respiro ma ci ricorda anche che dietro la corazza da duro c'è un essere umano con le sue fragilità. Zoe Saldana e Laysla De Oliveira regalano prove attoriali da oscar.
Operation : Lioness porta sullo schermo temi di empowerment e società senza retorica. Un racconto coraggioso non solo per l'azione ma anche per i suoi profondi spunti di riflessione.
The Horrors of Dolores Roach è una miniserie basata su di un podcast horror, con tinte dark comedy, di grande successo negli USA e ora disponibile su Prime Video. Racconta la storia di Dolores, una donna che esce di prigione dopo 16 anni e torna nel suo vecchio quartiere di New York completamente cambiato. L'unico legame con il passato è l'empanaderia di Luis. Nel seminterrato Dolores apre una spa illegale dove massaggia e uccide i clienti, usando le vittime come ripieno per le empanada di Luis. Ormai serial killer, Dolores racconta la sua storia macabra a un'attrice che la interpreta a teatro. Abbandonata dal suo spacciatore, in carcere Dolores covò rabbia e frustrazione. Tornata libera, è costretta a uccidere ancora per coprire i delitti precedenti. La performance della Machado è fenomenale, così come quella di Hernandez nei panni dell'innocuo Luis. Personaggi bizzarri che conducono lo spettatore in situazioni grottesche, gag nerissime e scene splatter. Il finale è autoironico, con riferimenti metanarrativi e Dolores furiosa per essere protagonista di un podcast. Una visione deliziosa, disponibile ora su Prime Video. Seguimi su Spotify: https:/ / open.spotify.com/ show/ 6Pz8mPfy8s666s8Dz6xp6P
La paura può essere divertente, ma lo stesso si può dire del Male? Questa è la domanda alla base di Evil, serie horror creata dai coniugi Robert e Michelle King. Disponibile su Paramount+, Evil racconta le indagini di un trio sui generis - una psicologa atea, un seminarista e un esperto tech musulmano - chiamati a stabilire se alcuni crimini abbiano cause soprannaturali.
Evil è ambientata ai giorni nostri e affronta il Male in chiave moderna. I social media e le nuove tecnologie hanno reso più facile per i malvagi trovarsi e influenzarsi a vicenda. Un personaggio chiave è Leland Townsend, uno “influencer del Male” interpretato da Michael Emerson. Townsend è un uomo apparentemente normale con un’unica ambizione: promuovere il Male. Emerson offre un’interpretazione sottile e inquietante, perfettamente in linea con le performance eccellenti del cast.
I King hanno ottenuto una libertà creativa inaspettata per uno show di una major televisiva. Hanno creato una serie spaventosa, irriverente e provocatoria che esplora il conflitto tra fede e scienza. Evil indaga il confine tra follia e possessione, libero arbitrio e influenza, cattiveria innata e indotta.
È gore e blasfema, spettrale e surreale, arguta e ironica. Punta il dito verso le nostre paure più assurde e il lato peggiore dell’umanità. Ogni settimana c’è un nuovo “mostro” come pretesto per riflettere sul Male nella natura umana. Non sveleremo quanti di questi casi abbiano origine soprannaturale e quanti, invece, dipendano solo dalla malvagità degli uomini. Basti dire che gli spunti filosofici e religiosi diventano più stimolanti con il procedere della stagione.
"From" è una serie televisiva sorprendente che si distingue per la sua originalità e coraggio narrativo. Ambientata in una piccola cittadina rurale americana, la trama coinvolge lo spettatore in un mistero inquietante. Le strade sembrano condurre sempre al punto di partenza, e creature simili a vampiri vagano di notte in cerca di vittime. La serie richiama ispirazioni da Stephen King e presenta un cast convincente che dà vita a personaggi credibili. Il mistero rimane sullo sfondo, emergendo solo nel finale della seconda stagione, e il racconto si sviluppa in modo sofisticato, esplorando la paranoia e la disperazione nella società contemporanea. Nonostante una trama apparentemente lenta, la serie costruisce tensione con jumpscare e colpi di scena, creando un'atmosfera claustrofobica e ansiosa. "From" dimostra che è ancora possibile creare qualcosa di innovativo e affascinante, mescolando generi e sottogeneri in modo intelligente. Nonostante richiami altre serie come "Lost" e "Twin Peaks", la serie si distingue per l'analisi sociale e la profondità psicologica. Sebbene i mostri siano poco visibili, l'orrore surreale si diffonde in modo incontrollabile, rendendo "From" un fenomeno televisivo originale e sottovalutato.
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Sanctuary è una serie giapponese sorprendente su Netflix che svela il mondo segreto e brutale del sumo. La storia segue Kyoshi, un teppista ventenne che si unisce a uno stable di sumo per saldare i debiti della famiglia. Con rituali rigorosi e una gerarchia spietata, Kyoshi deve lottare per scalare la classifica e guadagnarsi rispetto. La serie mette in luce la bellezza e la complessità del sumo, mostrando il perfezionismo giapponese e una cinematografia di alta qualità. Mentre Kyoshi cresce come lottatore, lo spettatore viene trascinato in uno scontro intenso e doloroso, ma che porta forza e consapevolezza. Sanctuary offre un'esperienza emozionante, rivelando un universo agonistico affascinante e sconosciuto all'Occidente. Tuttavia, la serie può risultare complicata per i neofiti del sumo, che potrebbero sentirsi spiazzati dalle regole e dalla terminologia specifica. Nonostante ciò, Sanctuary si distingue come un dramma sportivo originale e una piacevole sorpresa nel panorama dello streaming, offrendo una storia mai vista prima. https:/ / trameevidenti.com/ brutale-rigoroso-e-affascinante-il-mondo-del-sumo-in-sanctuary/
Il piccolo paesino di Deerfield diventa il centro dell'attenzione quando una misteriosa macchina, chiamata Morpho, promette di rivelare il vero potenziale delle persone per soli due dollari. Dusty, l'insegnante di storia, cerca di opporsi alla mania collettiva che scatena, ma persino sua moglie Cass si entusiasma quando scopre che è destinata a diventare una "regina". La serie "Il premio del destino - The Big Door Prize" dimostra che la comicità è ancora possibile in un'epoca in cui molti si sentono limitati nella libertà di esprimersi. Con un'approccio fresco e inclusivo, la serie mescola gag e battute in una trama coinvolgente che riflette sul mondo contemporaneo. Non è la solita storia romantica, ma offre una visione ottimistica per il futuro delle serie comedy. Con la sua sigla iniziale animata che anticipa la storia di ogni episodio, "Il premio del destino - The Big Door Prize" si distingue per la sua originalità e il coraggio di sfidare le convenzioni. In un panorama dominato da piattaforme streaming, Apple TV+ si conferma come il punto di riferimento per le serie TV divertenti e innovative. https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ ridere-senza-compromessi-la-serie-comedy-che-sfida-le-convenzioni-il-premio-del-destino
La nuova serie distopica Silo su Apple TV+ prende spunto da Lost per costruire un universo intrigante e misterioso. La storia si svolge in un silo sotterraneo dove l'umanità vive imprigionata, ma alcuni protagonisti iniziano a dubitare di questa realtà. La serie affronta temi universali come la sottomissione al potere e la ricerca della verità. Diretta da Morten Tyldum, la serie cattura l'angoscia e l'intrappolamento dei personaggi in modo efficace. Il ritmo incalzante, i colpi di scena e i cambi di prospettiva mantengono lo spettatore avvinato. Silo promette di essere la nuova serie imperdibile, mescolando fantascienza, dramma e thriller psicologico. Con una scrittura di qualità e un cast talentuoso, Silo si preannuncia come una serie destinata a lasciare il segno. https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ perch-abbiamo-bisogno-di-credere-silo-e-le-trappole-della-mente-1
Caleidoscopio, la serie TV "non lineare" di Netflix, si rivela una bufala pubblicitaria senza sostanza. La possibilità di scegliere l'ordine degli episodi è solo un trucco, poiché la trama rimane la stessa. Un'occasione persa per un'esperimento interattivo che si rivela piatto e deludente. Netflix sembra accontentarsi di riproporre formule consolidate anziché cercare nuove idee. Questa tendenza preoccupa perché indica una mancanza di coraggio e innovazione nel panorama seriale. Caleidoscopio rimarrà solo come una curiosità, senza lasciare un'impronta duratura. Speriamo che in futuro ci siano esperimenti più audaci e solidi per elevare il genere. Al momento, questa serie risulta solo un'illusione priva di incanto, uno specchietto per le allodole che luccica ma non convince. La mancanza di sperimentazione e innovazione è un segnale inquietante per il futuro delle piattaforme di streaming.
https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ netflix-ci-prova-ma-non-basta-perch-caleidoscopio-rimane-unidea-a-met
Extraordinary è una serie brillante che cattura subito grazie all'ironia britannica. Ruota attorno a Jen, venticinquenne senza poteri in un mondo dove quasi tutti ne hanno uno dai 18 anni. Questo la rende un’outsider.
Nonostante cerchi di adattarsi, il destino le mette bastoni tra le ruote. La serie usa i poteri come pretesto per esplorare insicurezze, amore, bisogno di piacere e trovare il proprio posto nel mondo, temi rilevanti oggi.
Colpisce la freschezza nel trattarli e la creatività nel mostrare un mondo familiare ma ribaltato. Tutti hanno un potere ma non sono supereroi. Alcuni si lamentano di poteri poco glamour, altri li sfruttano per lavorare, come la coinquilina di Jen che mette in contatto vivi e defunti per dispute ereditarie.
Extraordinary trasforma il fantasy in parodia che sorprende perché riesce a dissacrare TUTTI i supereroi, rendendo i poteri ridicoli e privi di epicità. Sembra quasi realistica nel chiedersi cosa succederebbe se ciascuno avesse un casuale superpotere.
Nonostante i poteri, i personaggi sono umani, con debolezze e fragilità. Jen, goffa e sfortunata, intraprende un percorso per trovare il suo potere e capire che forse non è questo a cambiare vita o renderci migliori.
Il femminismo è genuino, combattivo e mai banale, filtrato dalla commedia. Jen non è solo paladina di genere ma donna che racconta sfortune con ironia e senza chiedere pietà. Ci identifichiamo in lei e nei suoi amici strambi, che fanno ridere e insegnano.
Extraordinary è fresca, divertente, pazza ma concreta e centrata. Potrebbe non piacere a tutti ma per molti questo è un punto di forza. Non è una serie "dolce&carina". Pur non avendo una trama emozionante o profonda, riesce ad appassionare grazie all'ironia e originalità con cui racconta la storia di una venticinquenne alla ricerca di sé stessa in un mondo bizzarro ma non così lontano dal nostro.
The Consultant è una dark comedy di Prime Video con Christoph Waltz nei panni del protagonista, Regus Patoff, che arriva in una compagnia di videogiochi per salvarla dalla chiusura. La serie trasmette un potente messaggio anticapitalista e utilizza un'ambientazione originale, quasi d'autore.
La storia si trasforma in un thriller visionario ambientato in un'azienda di videogiochi per smartphone, simbolo delle distorsioni del capitalismo. Patoff cerca di rendere l'ambiente lavorativo più competitivo e selettivo, portando i dipendenti a rivalutare i propri valori.
La serie critica un capitalismo che insegna alle persone a sopraffarsi l'un l'altro, anteponendo la competizione e il successo personale alla dignità umana. Nonostante alcuni difetti e la necessità di riscrittura in alcune parti, The Consultant è una serie fresca che comunica un messaggio ironico e inquietante. Waltz offre una performance stellare, conferendo profondità al personaggio.
Se gli aspetti da migliorare venissero affrontati, The Consultant potrebbe diventare una delle serie più interessanti degli ultimi anni. Al momento, resta un'opera intensa e perturbante che dimostra una maturità insolita nel panorama delle serie in streaming. https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ videogiochi-thriller-e-domande-senza-risposta-in-the-consultant
La serie tv FUBAR ambisce a miscelare action comedy e drama familiare ma risulta poco convincente in entrambi i generi. In otto episodi racconta il rapporto tra Luke, ex agente CIA, e la figlia Emma, finora all'oscuro della sua professione.
Quando Luke accetta un'ultima missione per salvare Emma, infiltratasi come spia in Guyana, scopre la verità. La trama è debole e scontata, l'azione scarsa, la commedia non brillante. Nonostante l'irrealismo, Arnold Schwarzenegger dà carisma al ruolo dell'eroe duro ma tenero. I temi potrebbero interessare se approfonditi in modo originale, ma FUBAR appare superficiale e banale.
La narrazione è troppo veloce. Episodi di 50 minuti sono eccessivi per uno show senza identità. FUBAR è intrattenimento poco memorabile. La speranza è che la serie acquisti sostanza approfondendo personaggi e rapporti. Altrimenti la prevedibilità la relegherà a mero prodotto di consumo. Se esplorerà in modo originale i temi, evitando cliché, potrebbe essere un avvincente action drama familiare. Ora è potenziale inespresso.
Le serie proliferano ma qualità non migliora. Accanto a show superbi, prodotti scialbi come FUBAR ripropongono cliché noti senza aggiungere nulla. Necessità di novità spinge piattaforme a privilegiare quantità su qualità, con standardizzazione e appiattimento. Il pubblico accetta il mediocre purché nuovo. Le serie devono osare e scavare in profondità, esplorando temi inusuali con autenticità per sorprendere e restare nella memoria. Oggi vediamo troppo spesso prodotti come FUBAR, che sprecano potenziale affidandosi a marchi di richiamo. Le piattaforme dovrebbero investire più in qualità che quantità. Così le serie ritroveranno forza e capacità di appassionare, con uno sguardo oltre trame formulaiche e personaggi stereotipati, coraggio di rischiare per offrire al pubblico qualcosa di genuinamente nuovo. Non basta riempire cataloghi e spazi se i contenuti sono mediocri. Lo streaming non è emancipato da logiche di largo consumo che privilegiano ripetitività e cloni. La sfida è raccontare storie capaci di lasciare il segno.
per tutto il mese di Luglio potrete usufruire di ben 30 giorni di prova su TUTTI i canali tematici presenti su AmazonPrimeVideo! Approffittane per guardare questi dieci gioielli del cinema "de paura" su Midnight factory. I film scelti utilizzano il genere horror per esplorare temi sociali contemporanei e affrontare le paure più profonde dell'animo umano.
Il primo film descritto è "Ghostland" del 2018, un incubo surreale che decostruisce la realtà e annichilisce la psiche. Segue "The Innocents" del 2021, un horror sofisticato che segue bambini dotati di poteri soprannaturali. "Deadstream" del 2022 è una horror comedy che parodia gli stereotipi del genere attraverso l'umorismo irriverente del protagonista, uno YouTuber in diretta da una casa infestata.
"Tigers Are Not Afraid" del 2018 è "realismo magico", che fonde realtà e fiaba per parlare dell'orrore della violenza in Messico. "Sputnik" del 2020 inizia come un film di fantascienza ma diventa un thriller psicologico incentrato sulle profondità della mente umana. "Speak No Evil" del 2022 è un thriller teso che gioca con le paure più profonde dello spettatore. "Host" del 2020 sfrutta l'isolamento della pandemia per creare un horror basato su una seduta spiritica su Zoom.
"The Invitation" del 2017 è un thriller psicologico che culmina in un finale inaspettato. "Sissy" del 2022 è un horror al femminile che nasconde la sua violenza dietro l'immagine patinata dei social media. Infine, "Alone" del 2020 è un survival horror che segue una donna in fuga nella natura selvaggia, con un finale sorprendente che ribalta le aspettative dello spettatore.
Un ventaglio di esperienze che vanno dal surreale al realistico, dal drammatico all'ironico, ma che condividono la capacità di esplorare le profondità più oscure della psiche umana attraverso il linguaggio del cinema. leggi di più su: https:/ / trameevidenti.com/ primeday1-10-recentissimi-horror-thriller-da-non-perdere-streammali-gratis-sul-canale-di-midfactory/
Il dominio dell'intelligenza artificiale è diventato un argomento di grande interesse, tanto che la sua presenza è ormai onnipresente nei dibattiti e nella cultura popolare. E naturalmente, il cinema non poteva essere da meno. Ma non aspettatevi rassicurazioni o soluzioni definitive guardando questi film, perché la dipendenza dall'intelligenza artificiale è presentata in modo morboso e quasi carnale. Iniziamo con "Upgrade", un thriller fantascientifico australiano che riesce a essere originale nonostante l'argomento ormai sfruttato dell'intelligenza artificiale che prende il sopravvento. La trama è semplice ma efficace: un uomo paralizzato si sottopone a un impianto di intelligenza artificiale per vendicare l'assassinio della moglie. Il film è diretto con impatto emotivo e violenza cruda, in una riflessione spietata sulla natura della violenza umana. Passando a "Morgan", troviamo un film estremamente violento che esplora i dilemmi morali della sperimentazione genetica. Anche se la sceneggiatura ha qualche falla, il regista riesce comunque a mantenere alta l'attenzione del pubblico. "Her" è invece un film dolceamaro che esplora le relazioni umane nell'era digitale, con Joaquin Phoenix nel ruolo di un uomo che si innamora di un sistema operativo dotato di intelligenza artificiale. Infine, "Transcendence" ed "Ex Machina" sono film ingiustamente sottovalutati dalla critica, che indagano fino a dove può arrivare l'intelligenza artificiale. Entrambi i lavori offrono una riflessione sulla dipendenza tecnologica e celebra la natura come frontiera ultima.
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La serie televisiva Nine Perfect Strangers, adattamento dell'omonimo romanzo di Liane Moriarty, è stata rinnovata per una seconda stagione nonostante alcune perplessità. La prima stagione, composta da 8 episodi, è disponibile su Prime Video.
La serie segue 9 ospiti in un resort di lusso, la Tranquillum House, che hanno scelto di partecipare a un "cammino spirituale" per affrontare i propri traumi. La direttrice del centro è Masha, un'ambigua donna russa interpretata da Nicole Kidman. I suoi metodi di cura comprendono l'uso di droghe allucinogene per eliminare i meccanismi di difesa psicologica e permettere l'elaborazione del dolore.
Se i primi episodi si concentrano su Masha, i successivi approfondiscono le storie degli ospiti. Il tema principale è l'elaborazione del dolore e della sofferenza. L'intensità del trattamento aumenta nel corso degli episodi, in contrasto con l'apparente tranquillità iniziale. Nonostante i toni drammatici, la serie concede alcuni momenti surreali, in particolare con l'aumento delle dosi di droga.
Le interpretazioni degli attori restituiscono in modo convincente il dolore e i pensieri irrazionali dei personaggi. Tuttavia, la serie non è completamente convincente. La sceneggiatura rimane troppo superficiale e non approfondisce a sufficienza i percorsi dei personaggi. Inoltre, soluzioni e temi sembrano già visti e la tensione diminuisce. Il ritmo è irregolare: coinvolgenti i primi episodi, meno convincenti i successivi, con un finale poco credibile.
La serie perde l'occasione di approfondire il tema della salute mentale. Vanta un ottimo cast e premesse interessanti ma non sfrutta appieno le sue potenzialità. Tanta ambizione ma poca coerenza. Nonostante l'originalità dell'idea, la serie spaventa e delude più che convincere. Peccato, considerato il talento degli interpreti. Attendiamo la seconda stagione, sperando in una sceneggiatura all'altezza delle aspettative.
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Netflix prova a lanciare il suo show erotico ma fa cilecca, how appropriate!
Personaggi piatti e mancanza di tensione erotica. Charlie Murphy ha fatto del suo meglio per salvare il ruolo di Anna, ma la scrittura imbarazzante non ha aiutato. La serie sembra un clone malriuscito di Cinquanta Sfumature, con una trama ridicola e personaggi stereotipati. Nonostante tutto ciò, Ossessione ha raggiunto la Top 10 di Netflix, dimostrando che il successo non sempre coincide con la qualità. La serie sembra essere un ulteriore esempio del declino della qualità delle produzioni originali della piattaforma di streaming, gettare una occhiata nel loro catalogo delle serie originali è come girare in un cimitero indiano di idee non del tutto sviluppate e serie dimenticate. https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ ossessione-su-netflix-un-guilty-pleasure-che-solo-una-perdita-di-tempo
Nel tempo in cui l' industria sfrutta l'attitudine degli utenti social ad idolatrare qualunque cosa venga riversata nel loro esofago con un imbuto, ‘Swarm’ molti spunti di riflessione. Un prodotto interessante anche dal punto di vista squisitamente narrativo, che ci spinge a riconsiderare continuamente i nostri punti di vista rendendoci difficile distinguere la vittima dal carnefice. SCIAME, disponibile su Amazon Prime Video da questa primavera, thriller psicologico creato da Donald Glover (Childish Gambino). La serie è uno specchio tagliente della società dei social, dove conta ciò in cui si crede. La storia della protagonista evidenzia quanto sia facile perdere il contatto con la realtà, soprattutto per i giovani in solitudine e sotto pressione. Siamo ciò che scegliamo, non ciò che gli altri vogliono. L’amore dà senso alla vita, non l’ossessione. https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ selfie-like-e-ossessioni-il-ritratto-spietato-dei-millennial-in-sciame
In questa mia recensione, analizzo il nuovo flop di Prime Video: Citadel. Una spy-story senza identità, personaggi bidimensionali e trama noiosa. Il cast punta a nomi di richiamo internazionale invece che a talento recitativo e l'Italia viene ancora rappresentata come una macchietta. La sceneggiatura è un coacervo confuso di scene scollegate e personaggi inconsistenti, senza cogliere l'anima di Mission: Impossible o 007. In breve, un prodotto scialbo che delude e dimostra che budget stellari non bastano a fare buona televisione. Leggi il resto su : https:/ / www.tramevidenti.com/ blog/ citadel