Gettoni Radio3


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Gettoni Un gettone per telefonare. Un gettone per riascoltare una vecchia canzone. O alcuni attimi della vita di un grande scrittore: Emily Dickinson, Tommaso Landolfi, Etty Hillesum, Joseph Conrad e tanti altri. Cinque immagini, cinque istantanee, cinqu
Autore: Rai Radio 3
Ultimo episodio: 11/10/19 1:00
Aggiornamento: 04/11/23 6:43 (Aggiorna adesso)
Agatha Christie 1 | Il primo Poirot
"Era un ometto dall'aspetto straordinario, alto meno di un metro e sessantacinque, con un portamento eretto e dignitoso. La testa era a forma di uovo, costantemente inclinata da un lato. Le labbra erano ornate da un paio di baffi grigi, alla milita...
Agatha Christie 2 | Agatha fa surf
C'è una foto che rivela che la scrittrice di gialli Agatha Christie fu una delle prime persone, in Gran Bretagna, a provare a surfare stando in piedi
Agatha Christie 3 | Sparita nel nulla
È il 3 dicembre del 1926 quando Agatha litiga per l'ennesima volta con suo marito Archie. Era stato un matrimonio felice, ma lui col tempo si è innamorato della sua segretaria, quindi vuole lasciare la moglie e chiedere il divorzio.
Agatha Christie 4 | Vita da archeologa
"L'edificio della spedizione, costruito in mattoni, si stende sul lato orientale di una collinetta e comprende una cucina, un soggiorno che diventa sala da pranzo, un piccolo ufficio, un laboratorio, un magazzino, una camera oscura. Noi dormiamo in...
Agatha Christie 5 |La signora dei veleni
La cosa fu tanto improvvisa e inaspettata, che tutti rimasero senza respiro, immobili, a fissare come istupiditi quella figura accasciata sul pavimento. «C'era... qualcosa... nel whisky?» sussurrò Vera. Armstrong annuì. «S&...
Giorgio Scerbanenco 1 | Il ragazzo di Kiev
"Scerbanenco siede davanti alla sua macchina per scrivere. L'ora in cui tanti operai, tanti impiegati iniziano il loro lavoro. Infila un foglio nel rullo della macchina. Poi guarda il foglio, la macchina, guarda il gatto che imperversa su poltrone ...
Giorgio Scerbanenco 2 | Mille identità
«Mi chiamo Giorgio Scerbanenco. Vivo da 18 anni in Italia e sono italiano. Ho scritto novelle, un romanzo, una commedia per la radio. Ho ventisette anni. Ho molti difetti, ma nessuno li conosce meglio di me. Devo scrivere un romanzo intitolato Ruo...
Giorgio Scerbanenco 3 | In esilio
«Milano era bella per chi sapeva apprezzarla, bella nelle grandi vie nuove e nelle piccole, che rammentavano antichi comuni medievali, d'autunno quando un velo di fanghiglia ricopre le strade, svela il rosso cotto delle pietre delle strade; di...
Giorgio Scerbanenco 4 | Venere privata
«Arrivai a Milano senza un soldo e che sparacchiavano ancora, parlavano ancora di "far fuori". Ma questa volta avevo molti amici a Milano. Milano mi era già amica, non era come la prima volta che vi ero venuto da Roma. In poche settimane ebbi...
Giorgio Scerbanenco 5 | Un paio di pernod 
4 febbraio: Non mi sono forse mai odiato come questa sera. Odio veramente me stesso, la mia debolezza, soprattutto, l'incapacità psicologica, filosofica di strangolare un mio simile, ove questo occorra. Odio la mollezza intellettualistica che ...
John Cheever | Il nuotatore
«Era una bella giornata, e a Neddy Merril sembrava che una lunga nuotata ne avrebbe esaltato la bellezza. Si tolse il golf che teneva sulle spalle e si tuffò in acqua. Nutriva un inesplicabile disprezzo per quegli uomini che non si tuffavano&...
Leonora Carrington 1 | Il paese delle ombre
«Quando arrivammo al terzo piano entrammo in un'immensa stanza dei bambini dove c'erano centinaia di giocattoli rotti o mutilati, disseminati per ogni dove. Lucrezia si avvicinò ad un cavallo di legno. Era piuttosto antico – non...
Leonora Carrington 2 | La debuttante
«Quando ero una debuttante, andavo spesso al giardino zoologico. Ci andavo così spesso che conoscevo di più gli animali che le ragazze della mia età. Era per fuggire la gente, che mi ritrovavo ogni giorno allo zoo. La bestia che ho ...
Leonora Carrington 3 | La dama ovale
«Una dama molto alta e sottile stava in piedi davanti alla finestra. Anche la finestra era molto alta e stretta. Il viso di quella dama era pallido e triste. Era immobile, come tutto lì accanto, salvo la piuma di fagiano che aveva tra i capel...
Leonora Carrington 4 | Giù in fondo
«Abitavo a Saint Martin d'Ardèche. Avevo pianto per qualche ora, giù, nel villaggio. Poi me n'ero tornata su a casa dove per ventiquattr'ore mi ero abbandonata a conati di vomito provocati volontariamente con acqua di fiori d...
Leonora Carrington 5 | Il latte dei sogni
«Una donna bianca si vestiva di nero. Nero su nero. Neri i pigiami e pure il sapone. Aveva tutto nero. Nero come la notte. Nero come il carbone. Ma quando piangeva, le scendevano lacrime blu e verdi come pappagallini. Quando suonava il flauto pian...
Arthur Cravan 1 | Il nipote di Oscar Wilde
Si definisce così: «Sono il nipote di Oscar Wilde. Sono il poeta dai capelli più corti del mondo. Statura: due metri. Peso: centoventicinque chili (o poco di meno). Sono il Critico brutale. Il Campione di Francia di boxe. Disertore in un...
Arthur Cravan 2 | Il pugile poeta
«La mia specialità era una cosa completamente nuova: la lotta tibetana, la più scientifica mai conosciuta, ben più tremenda del jujutsu: una pressione su qualsiasi nervo o tendine e paf! l'avversario (che non era pagato – ...
Arthur Cravan 3 | Un carretto da fruttivendolo
«È semplicissimo: se scrivo è per mandare in bestia i miei colleghi, per far parlare di me e cercare di farmi un nome. Se hai un nome, hai successo con le donne e negli affari. Avessi la fama di Paul Bourget, mi esibirei ogni sera con in...
Arthur Cravan 4 | Oscar Wilde è vivo 
«Era la notte del 23 marzo 1913. E se fornirò minuziosi dettagli sullo stato d'animo in cui mi trovavo quella sera di fine inverno è perché furono le ore più memorabili della mia vita. […] una curiosità folle mi ...
Arthur Cravan 5 | Il grande trampoliere smarrito 
«Se a diciott'anni avessi saputo il latino oggi sarei imperatore – Cosa è più nefasto: il clima del Congo o il genio? – le colture di carote a forma di tomba – il pensiero esce dal fuoco – stelle, disperazione...
Anna Maria Ortese 1 | La casa dei fantasmi
«Mio padre volle costruire quella casa con le pietre di una cava che aveva comprato assieme con il terreno. Ma non poté mai finirla […]. Sembrava la casa dei fantasmi. Senza porte, senza finestre, col tetto metà coperto e metà...
Anna Maria Ortese 2 | Sola come un gatto
«Sono sempre stata sola, come un gatto», dice Anna Maria Ortese. Lei preferisce lavorare di notte con la macchina da scrivere sulle ginocchia, si costruisce una specie di casa dentro la casa, come per chiudersi in un guscio.
Anna Maria Ortese 3 | Il Mare non bagna Napoli 
«Qui, il mare non bagnava Napoli. Ero sicura che nessuno lo avesse visto, e lo ricordava. In questa fossa oscurissima, non brillava che il fuoco del sesso, sotto il cielo nero del sovrannaturale».
Anna Maria Ortese 4 | La zingara sognante 
«Potrei ricominciare da capo, se volessi, aggiungendo tante altre cose che mi sono sfuggite. Ma tutto quello ch'è passato davanti ai miei occhi, in tutti questi anni, si stende già in un solo tono uniforme, in un solo colore azzurro,...
Anna Maria Ortese 5 | Naufraga
Sul carrello – coperta da una custodia grigia – c'è la macchina da scrivere. Più in basso ci sono dei libri e una bottiglia di Martini rosso, per gli ospiti. La camera 319 è arredata con semplicità, due sedie, un tav...
Franz Kafka 1 | Gli occhi di Kafka
«Uno sguardo scuro. Lo sguardo fermo e tuttavia caldo dei suoi occhi scuri.
Aveva occhi castani, timidi, che si accendevano quando parlava. Rimasi profondamente impressionata dagli occhi grigio acciaio di Kafka e dal suo sguardo profondo. Aveva o...
Franz Kafka 2 | Una scrivania molto affollata
«Solo sulla mia scrivania si può trovare lo specchio pronto per la rasatura, come dal barbiere, la spazzola per i vestiti con le setole all'ingiù, il portamonete e il mazzo di chiavi da cui ne spunta una pronta alla bisogna, e la cra...
Franz Kafka 3 | L'appartamento di Gregor Samsa
«Sulla tavola, un campionario disfatto di tessuti, e sopra, appeso alla parete, un ritratto, ritagliato da lui da una rivista illustrata e messo dentro una graziosa cornice dorata: raffigurava una donna seduta, ma ben dritta sul busto, con un capp...
Franz Kafka 4 | Kafka e la bambola
«La tua bambola sta solo facendo un viaggio, io lo so, mi ha scritto una lettera". La bambina era un po' diffidente: «Ce l'hai con te la lettera?» «No, l'ho lasciata a casa, ma domani te la porto».
Franz Kafka 5 | Il Processo a Kafka
«Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato».
Virginia Woolf 1 | Un mondo di stivali e sottane
«Nella timida penombra o in piena luce vivevo in un mondo popolato di stivali e di sottane, galleggiando come una nave nell'oceano»
Virginia Woolf 2 | Le onde della Cornovaglia
Il sole non s'era ancora levato. Il mare non si distingueva dal cielo; era solo appena increspato…
Virginia Woolf 3 | L'arte della rilegatura 
Durante una passeggiata Leonard e Virginia Woolf si fermano "come due bambini affamati di fronte alla vetrina del pasticciere".
Virginia Woolf 4 | Una stanza tutta per sé
«Desidero tanto una grande stanza tutta per me, piena di libri e nient'altro, in cui possa rinchiudermi, senza vedere nessuno e leggere fino a calmarmi completamente».
Virginia Woolf 5 | Come i sassi nel fiume
Quella mattina Virginia va nel suo studio e scrive una lettera a Leonard: «Carissimo, sono certa che sto per impazzire di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non mi riprenderò».
Roberto Bolaño 1 | Un camion nel deserto
"Una volta andavamo da Valparaiso a La Serena, e poco dopo Calera, in una strada in mezzo al deserto, si surriscaldò il motore. Restammo in mezzo al nulla. Era l'anno 1962 e il transito era molto difficile. Ma quella volta ce la cavammo".
Roberto Bolaño 2 | I detective selvaggi
"Mi sarebbe piaciuto fare l'investigatore della omicidi, molto più che lo scrittore. Uno sbirro della omicidi, uno che può tornare da solo, di notte, sulla scena del delitto, senza avere paura dei fantasmi".
Roberto Bolaño 3 | Allende e il golpe in Cile
"L'umanità mi fa incazzare. Quando vedo che tutti sono d'accordo su qualcosa… sento un non so che a fior di pelle che mi dà il rigetto". 
Roberto Bolaño 4 | Il bibliomane  
"Mi commuovono i giovani che si addormentano con un libro sotto la testa. Un libro è il miglior cuscino che ci sia".
Roberto Bolaño 5 | Un poeta può sopportare tutto
"In realtà mi sono reso conto che ero ammalato a 11 o forse a 10 anni, a Cauquenes. Mi trovavo solo, nel patio di casa mia, e un tipo alto e magro mi domandò, dall'altro lato della staccionata, di una via. Gli dissi che non sapevo dove si...
Katherine Mansfield | 1 Ritratto inquieto
sfacciata, aggressiva. Ha un'aria androgina e le piace l'ambiguità. Katherine Mansfield è neozelandese ed è nata il 14 ottobre del 1888
Katherine Mansfield | 2 Katherine e Virginia (Woolf)
Virginia nell'agosto del 1919 le scrive: "Mi piace pensare a te come a un'amica". KM risponde: "Mai e poi mai potrei dimenticarti. Non mi crederesti se ti dicessi quante volte ti ritrovo nel mio cuore e nella mia mente. Adoro pensare a te"
Katherine Mansfield | 3 La villa rosa. I luoghi del ritiro
C'è una piccola veranda con un tavolo rotondo dove sedere a mangiare all'aperto, nella dispensa in cucina ci sono tazze piattini, una grande caffettiera. Katherine Mansfield cercava luoghi in cui ritirarsi, essere serena.
Katherine Mansfield | 4 Un foglio che brucia
Sono tentata di inginocchiarmi davanti al mio lavoro, di prosternarmi, di restare troppo a lungo in estasi davanti all'idea della creazione
Katherine Mansfield | 5 Il fiotto di sangue
La sua prima emorragia: Che cosa strana, da quando ho sputato sangue, l'amore, il desiderio del mondo e della natura si sono fatti più forti in me d'ora in ora
Simone De Beauvoir 1 | Una ragazza perbene
"Da bambina, da adolescente, la lettura era non soltanto il mio divertimento favorito, ma la chiave che mi apriva il mondo. Mi annunciava il mio avvenire: identificandomi alle eroine dei romanzi, presentivo attraverso di loro il mio destino. Nei moment...
Simone De Beauvoir 2 | Il castoro
Simone de Beauvoir in alcune interviste confida il suo primo incontro con Jean Paul Sartre e il nomignolo con cui la chiama, castoro, un piccolo animale laborioso ed energico, come lei
Simone De Beauvoir 3 | Una foto con il Che
"V'è un paese, che per un certo tempo ha rappresentato per noi la speranza del socialismo: Cuba. Ben presto, ha cessato di essere una terra di libertà"
Simone De Beauvoir 4 | Il secondo sesso
"Essere donna non è un dato naturale, ma il risultato di una storia. Non c'è un destino biologico e psicologico che definisce la donna in quanto tale. Tale destino è la conseguenza della storia della civiltà, e per ogni donna la...
Simone De Beauvoir 5 | Tacchi bassi e cognac
"Volevo farmi esistere per gli altri comunicandogli nel modo più diretto il sapore della mia vita: vi sono abbastanza riuscita. Ho dei solidi nemici, ma mi sono anche fatta tra i miei lettori molti amici. Non desideravo altro"
Louisa May Alcott 1 | Fruitland
"La sera il babbo ci ha domandato quale dei nostri difetti è quello che ci dà più noia. Ho risposto il mio cattivo carattere. E poi ho detto alla mamma che mi piace tanto che mi scriva sul diario". 
Louisa May Alcott 2 | Grand Tour
Louisa May Alcott ama viaggiare. Ma, visto che lei e la sua famiglia hanno spesso problemi economici, non può farlo.
Louisa May Alcott 3 | Piccole donne
"Ho deciso di tentare la fortuna; così, col mio piccolo baule di abiti fatti in casa, i miei manoscritti e venti dollari ricevuti dalla Gazzetta per i miei racconti, parto accompagnata dalla benedizione di mia madre, in una giornata piovosa del me...
Louisa May Alcott 4 | La suffragetta
"Mi piace aiutare le donne ad aiutare se stesse, e questo è, a mio parere, il miglior modo di risolvere la questione femminile. Qualunque cosa noi si possa fare e fare bene abbiamo il dovere di farla, e non penso che nessuno potrà negarcelo"
Louisa May Alcott 5 | I racconti del baule di Jo
Penso di essere naturalmente portata verso le storie lugubri. Mi addentro in sfrenate fantasticherie che vorrei poter inserire nelle mie pagine per metterle in scena davanti al pubblico… Come potrei osare interferire con il rispettabile grigiore ...
Sandro Penna 1 | Un treno all'alba
Una fotografia in bianco e nero, dai toni seppia, ritrae un giovane uomo che passeggia lungo il muro di un palazzo, forse in corso Vannucci, a Perugia, sul finire degli anni '20.
Sandro Penna 2 | Piuma, piumetto, piumino
"Trovato turbante poeta. Rimando arrivo di un giorno" queste le parole che Umberto Saba telegrafa a Eugenio Montale dopo l'incontro, a Roma, con Sandro Penna.
Sandro Penna 3 | Un taccuino sotto il sole
Io vivere vorrei addormentato / entro il dolce rumore della vita |
Sandro Penna scrive i suoi versi forse più noti e citati, i versi che chiudono il suo primo libro, a Milano, nel 1938.
Sandro Penna 4 | Felice chi è diverso
Felice chi è diverso
Essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
Essendo egli comune.

A marzo del 1950 viene pubblicato il nuovo libro di Sandro Penna, il titolo è Appunti e comprende 37 poesie e si apre con questi versi, forse tra i ...
Sandro Penna 5 | Poesie sui bordi dei giornali
"Indifeso fervore. Brilla sul ciglio
Lungo del popolano il varietà.
Ognuno è nel suo cuore un immortale"

Questa poesia è stata pubblicata nel 1941 su una rivista.
Anton Checov 5 | L'isola dei deportati
Sachalin può essere inutile e priva di interesse solo per una società che non vi deporti migliaia di uomini. il luogo delle più intollerabili sofferenze che possa sopportare l'uomo, libero o prigioniero che sia. chiaro che abbiamo ...
Anton Checov 4 | Come nasce Ivanov
Una sera d'autunno del 1887, Anton Cechov, ventisettenne, brillante autore di racconti umoristici e del racconto La steppa che Tolstoj aveva giudicato una delizia, assiste a una prima al teatro Kors di Mosca. Non gli piace e va a dirlo al direttore...
Anton Checov 3 | Il medico scrittore
Il volto magro, con le guance scavate, i capelli folti, una barba leggera, un'aria modesta. Tolstoj diceva di lui: "Cammina come una fanciulla".
Anton Checov 2 | La prima volta al teatro
A tredici anni, Anton Cechov vede per la prima volta un palcoscenico e delle scenografie. Il teatro, a Taganrog, conserva ancora il lustro dei vecchi tempi, quando arrivavano attori da Mosca o San Pietroburgo. Un teatro di provincia, con le quinte polv...
Anton Checov 1 | Una bottega sul mar d'Azov
Un bambino seduto su un baule piange, perché suo fratello, più grande di lui, non vuole essere suo amico e lo guarda in modo sprezzante. La loro camera è piccola, povera. I vetri sono opachi, il pavimento sporco.
Jane Austen - La serenità dell'isolamento
"Tutto ciò che usciva dalla sua penna era compiuto, su ogni argomento sapeva esprimersi con precisione pari alla chiarezza delle sue idee"
Jane Austen - L'incantatrice di bambini
Era la prediletta di tutti i bambini. Sulla natura giocosa e divertente di Jane Austen Nabòkov ha scritto: "Un suo romanzo è il lavoro di una donna matura e, insieme, il gioco di una bimba".
Jane Austen - Niente donne perfette, per favore
"Preferisco le persone poco gradevoli, mi risparmiano la fatica di doverle amare".
Jane Austen - Una porta che cigola
Stava molto attenta a che nessun estraneo alla famiglia, ospite o domestico, sospettasse della sua reale occupazione. Scriveva su foglietti facili da nascondere o da coprire con un pezzo di carta assorbente.
Jane Austen - Chi è la Lady misteriosa
Di Jane Austen resta solo un ritratto, uno schizzo, quello che le ha fatto a matita sua sorella Cassandra. Indossa sempre una cuffia, di mattina e di sera. Un vezzo che andava di moda nei primi anni dell'800, ma non per le giovani donne come lei
Yukio Mishima - Seppoku
I foderi delle spade tintinnano\dopo anni di resistenza\gli uomini coraggiosi partono\seguendo il primo gelo d'inverno.
Yukio Mishima - La casa anti-zen
Voleva che la sua nuova dimora producesse un effetto clamoroso. E dal momento che non poteva costruirsene una grande, si rifece con l'arredo eccentrico. Riempie il salotto di mobilia falsa, stile secondo Impero.
Yukio Mishima - Sole e acciaio
Un sole implacabile batteva sull'erba lussureggiante di quell'estate che fungeva da linea di demarcazione tra il periodo di guerra e il dopoguerra
Yukio Mishima - L'alunno dell'antica tradizione
Kimitake ha gusti artistici e letterari eccentrici per un ragazzo giapponese di quei tempi, legge sì le opere di Tanizaki ma anche molti autori occidentali come Rainer Maria Rilke e Oscar Wilde.
Yukio Mishima - Un neonato rapito dalla nonna
"L'infanzia è un palcoscenico in cui non si distingue il tempo dallo spazio. Il mondo non mi sembrava più complesso di una costruzione di cubi di legno, non riuscivo a immaginare che la società in cui ben presto sarei dovuto entrare ...
Wislawa Szymborska - Un Nobel molto speciale
Apprezzo tanto due piccole paroline "non so". Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori situati dentro noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuscola terra
Wislawa Szymborska - Caffè e sigarette
Confidarsi in pubblico è come perdere l'anima. Qualcosa bisogna tenere per sé. Non si può disseminare tutto così
Wislawa Szymborska - Le cartoline di Wislawa
Disperata dopo aver cercato inutilmente delle belle cartoline da mandare agli amici (visto che le cartolerie sovietiche erano poco fornite), Wisawa Szymborska si rassegna e inizia a produrle da sola
Wislawa Szymborska - Il cassetto
Il cassetto è il suo mobile preferito, lo considera la più grande invenzione dell'umanità. Anche il suo appartamento di Cracovia lo chiamano così, il cassetto.
Wislawa Szymborska - Cianfrusaglie dal passato
Sorvola su cani, gatti e uccelli,

Cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Joseph Conrad - Come nasce Linea d'ombra
A Borys e a tutti gli altri che come lui hanno varcato nella prima giovinezza la linea d'ombra della loro generazione
Joseph Conrad - Cuore di tenebra
Quando scrive Cuore di tenebra Conrad si ricorda degli appunti che ha preso anni prima, durante un viaggio in Congo
Joseph Conrad - Il mio inglese bizzarro
Nell'infanzia trascorsa in grandi case o in cortili di prigioni da bimbo esiliato e per la maggior parte di notte o al cadere della notte, Conrad legge con passione Marryat, Cooper, Dickens e Shakespeare
Joseph Conrad - Il marinaio quando divenne scrittore?
Conrad racconta che fu al porto di Rouen, di fronte all'hotel in cui Emma Bovary di solito incontrava il suo amante, che ebbe un sussulto.
Joseph Conrad - Un avventuriero gentiluomo
L'aspetto di Conrad era di un autentico nobile polacco. I suoi modi erano perfetti, quasi troppo elaborati; così nervoso e sensibile che le fibre del suo corpo sembravano elettriche, cosa che lo rendeva un uomo estremamente raffinato e ben edu...
Etty Hillesum - Siamo partiti cantando
Viaggeremo per tre giorni. Grazie per tutte le vostre buone cure. Arrivederci da noi quattro. Abbiamo lasciato il campo cantando
Etty Hillesum - Il tram numero 7
Ahimè. Questo pezzetto di storia dell'umanità è talmente triste e vergognoso che non si sa come parlarne. Ci si vergogna di essere stati presenti senza averlo potuto impedire
Etty Hillesum - La dattilografa
Paura di vivere su tutta la linea. Cedimento completo. Mancanza di fiducia in me stessa. Sono disumani, totalmente privi d i pietà. Non siamo nient'altro che botti vuote nelle quali si sciacqua la storia del mondo"
Etty Hillesum - Le mani
Rimane affascinata dalle mani proiettate sulla lavagna, mani di vecchi e di giovani, di uomini e di donne, malfattori, pazzi
Etty Hillesum - Una bicicletta nella neve
Sfoggia orecchini vistosi, collane, anelli di fattura etnica. Fuma e beve vino rosso. E se le piace un fiore se lo stringe addosso come se volesse divorarlo. Fa lo stesso quando vuole un uomo.
Tommaso Landolfi - La gatta
La voce del Minimus è in fiocchi come la neve; richiama anche certe nuvole in falda, nell'azzurro.

Tommaso Landolfi - Niente foto, per favore
Gli attori cinematografici riescono a tenere gli occhi aperti con codesta luce? Beati loro allora non mi pento più di non avere fatto l'attore cinematografico
Tommaso Landolfi - Il giocatore
Lo scrittore va, ritira il premio che è anche in denaro e la cifra incamerata va a finire sul tavolo da gioco: "Ah, correre lì, disporre in pile di gettoni tutto il suo premio letterario sul numero 17 e aspettare da ciò una qualunque sol...
Tommaso Landolfi - Scrivere a cottimo
Riscrive totalmente solo un racconto, Lavori forzati, in cui parla della storia dei suoi "lavori forzati" quelli che è costretto a scrivere a cottimo per sopravvivere


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