Da Costa a Costa
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La quarta stagione del podcast di Francesco Costa per raccontare l'America che nel 2020 andrà al voto per la Casa Bianca.Prodotto da Piano P. Logo by Ghigo Gabellieri
Autore: Piano P
Ultimo episodio: 30/01/21 6:00
Aggiornamento: 28/11/24 19:05 (Aggiorna adesso)
Episodio speciale - Una nazione incompleta
Il 6 gennaio del 2021 il Congresso era riunito in seduta congiunta per ratificare il risultato delle elezioni presidenziali dello scorso novembre, cioè la vittoria di Joe Biden sul presidente uscente Donald Trump. Un passaggio burocratico, una formalità che di solito viene sbrigata in pochi minuti. Stavolta però tirava un'aria diversa.
Il successivo e clamoroso attacco di qualche centinaio di manifestanti è stato la logica e inevitabile conclusione dei quattro anni di amministrazione Trump: e d'altra parte già nel 2017, a Charlottesville, eravamo stati testimoni di una violenza altrettanto inquietante. Le sue origini vanno cercate però molto indietro nel tempo, tanto da farci chiedere se ci troviamo di fronte all'inizio o alla fine di qualcosa, e se non mettano in discussione i principi su cui due secoli e mezzo fa furono fondati gli Stati Uniti d'America.
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Il 6 gennaio del 2021 il Congresso era riunito in seduta congiunta per ratificare il risultato delle elezioni presidenziali dello scorso novembre, cioè la vittoria di Joe Biden sul presidente uscente Donald Trump. Un passaggio burocratico, una formalità che di solito viene sbrigata in pochi minuti. Stavolta però tirava un'aria diversa.
Il successivo e clamoroso attacco di qualche centinaio di manifestanti è stato la logica e inevitabile conclusione dei quattro anni di amministrazione Trump: e d'altra parte già nel 2017, a Charlottesville, eravamo stati testimoni di una violenza altrettanto inquietante. Le sue origini vanno cercate però molto indietro nel tempo, tanto da farci chiedere se ci troviamo di fronte all'inizio o alla fine di qualcosa, e se non mettano in discussione i principi su cui due secoli e mezzo fa furono fondati gli Stati Uniti d'America.
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S04E26. Tomorrow
Siamo alla fine di un anno che non dimenticheremo mai. Per quanto esistano fondate ragioni per sperare in un 2021 più semplice e allegro del 2020, niente di quello che è successo quest'anno sparirà: e serve un po' di coraggio per affidarsi alla speranza invece che al pessimismo. Su questo gli americani possono insegnarci qualcosa, perché sanno guardare al futuro con fiducia. Più di noi. Non che oggi gli americani non siano tristi e preoccupati, certo, ma in generale hanno un rapporto profondo con la speranza, sia sul piano nazionale che su quello personale: e ci sono due storie, una molto recente e una molto antica, che possono dimostrarcelo.
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Siamo alla fine di un anno che non dimenticheremo mai. Per quanto esistano fondate ragioni per sperare in un 2021 più semplice e allegro del 2020, niente di quello che è successo quest'anno sparirà: e serve un po' di coraggio per affidarsi alla speranza invece che al pessimismo. Su questo gli americani possono insegnarci qualcosa, perché sanno guardare al futuro con fiducia. Più di noi. Non che oggi gli americani non siano tristi e preoccupati, certo, ma in generale hanno un rapporto profondo con la speranza, sia sul piano nazionale che su quello personale: e ci sono due storie, una molto recente e una molto antica, che possono dimostrarcelo.
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S04E25. La politica americana si è rotta
Le elezioni americane del 2020 finiranno davvero soltanto nel 2021: il 5 gennaio si voterà in Georgia per i ballottaggi di due seggi al Senato che decideranno quale dei due partiti avrà la maggioranza, e mettono quindi in palio, di fatto, l'intera agenda politica e legislativa del presidente eletto Joe Biden. Comunque vada a finire il 5 gennaio, però, c'è qualcosa che non cambierà: la politica americana ha smesso di funzionare. Niente di tutto il caos avvenuto negli ultimi cinque anni si deve semplicemente a Donald Trump o alle opinioni degli americani. C'entra, piuttosto, un sistema perverso di incentivi e disincentivi, in parte connaturati al sistema politico americano e ormai distorti, in parte progettati deliberatamente allo scopo di dare alla minoranza il potere di vincere sulla maggioranza.
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Le elezioni americane del 2020 finiranno davvero soltanto nel 2021: il 5 gennaio si voterà in Georgia per i ballottaggi di due seggi al Senato che decideranno quale dei due partiti avrà la maggioranza, e mettono quindi in palio, di fatto, l'intera agenda politica e legislativa del presidente eletto Joe Biden. Comunque vada a finire il 5 gennaio, però, c'è qualcosa che non cambierà: la politica americana ha smesso di funzionare. Niente di tutto il caos avvenuto negli ultimi cinque anni si deve semplicemente a Donald Trump o alle opinioni degli americani. C'entra, piuttosto, un sistema perverso di incentivi e disincentivi, in parte connaturati al sistema politico americano e ormai distorti, in parte progettati deliberatamente allo scopo di dare alla minoranza il potere di vincere sulla maggioranza.
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S04E24. Latinos por Donald Trump
Com'è possibile che dal 2016 al 2020 il consenso di Donald Trump tra le persone di origini latinoamericane sia aumentato? Nonostante abbia perso le elezioni presidenziali, infatti, il politico che aveva lanciato la sua candidatura sostenendo che dal Messico arrivino "solo criminali e stupratori", che ha promesso la costruzione di un muro al confine, che ha adottato politiche brutali contro l'immigrazione, in questi quattro anni è riuscito a migliorare la sua popolarità tra gli statunitensi di origini ispaniche.
Non è un fatto da poco: i latinoamericani sono il segmento demografico che cresce di più negli Stati Uniti, e alle elezioni del 2020 per la prima volta nella storia americana ci sono stati più elettori ispanici che afroamericani. A lungo si è pensato che il Partito Democratico fosse destinato ad avvantaggiarsi naturalmente della crescente diversità etnica degli americani, ma il voto di novembre ha messo in discussione questa tesi. Bisogna capire perché.
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Com'è possibile che dal 2016 al 2020 il consenso di Donald Trump tra le persone di origini latinoamericane sia aumentato? Nonostante abbia perso le elezioni presidenziali, infatti, il politico che aveva lanciato la sua candidatura sostenendo che dal Messico arrivino "solo criminali e stupratori", che ha promesso la costruzione di un muro al confine, che ha adottato politiche brutali contro l'immigrazione, in questi quattro anni è riuscito a migliorare la sua popolarità tra gli statunitensi di origini ispaniche.
Non è un fatto da poco: i latinoamericani sono il segmento demografico che cresce di più negli Stati Uniti, e alle elezioni del 2020 per la prima volta nella storia americana ci sono stati più elettori ispanici che afroamericani. A lungo si è pensato che il Partito Democratico fosse destinato ad avvantaggiarsi naturalmente della crescente diversità etnica degli americani, ma il voto di novembre ha messo in discussione questa tesi. Bisogna capire perché.
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S04E23. Farete i conti con Stacey Abrams
Joe Biden ha vinto le elezioni americane, e lo ha fatto, tra le altre cose, strappando a Donald Trump uno degli Stati in cui i Repubblicani sono più forti e radicati: la Georgia, nel profondo Sud. Per capire come è stato possibile bisogna conoscere la storia, e soprattutto le azioni, di una donna afroamericana di 46 anni che si chiama Stacey Abrams: una donna che non è mai stata nemmeno deputata o senatrice, eppure è stata presa in considerazione dallo stesso Biden come possibile candidata alla vicepresidenza.
Il lavoro di Stacey Abrams ha affrontato i retaggi della lunga storia di razzismo del Sud degli Stati Uniti e gli squilibri di potere che quella storia determina ancora oggi nella politica americana: e con costanza e perseveranza ha permesso ai Democratici di raggiungere un risultato storico.
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Joe Biden ha vinto le elezioni americane, e lo ha fatto, tra le altre cose, strappando a Donald Trump uno degli Stati in cui i Repubblicani sono più forti e radicati: la Georgia, nel profondo Sud. Per capire come è stato possibile bisogna conoscere la storia, e soprattutto le azioni, di una donna afroamericana di 46 anni che si chiama Stacey Abrams: una donna che non è mai stata nemmeno deputata o senatrice, eppure è stata presa in considerazione dallo stesso Biden come possibile candidata alla vicepresidenza.
Il lavoro di Stacey Abrams ha affrontato i retaggi della lunga storia di razzismo del Sud degli Stati Uniti e gli squilibri di potere che quella storia determina ancora oggi nella politica americana: e con costanza e perseveranza ha permesso ai Democratici di raggiungere un risultato storico.
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S04E22. 1876
Cosa succederebbe se il risultato finale delle elezioni americane fosse così equilibrato da rendere vani ricorsi e riconteggi? Cosa succederebbe se uno dei due candidati dovesse decidere di non accettare l'esito del voto? Cosa succederebbe se all'incertezza si accompagnassero una fortissima aggressività tra partiti ed elettori, e i timori di violenze di piazza?
Queste domande sono state sollevate più volte in vista del voto del 2020 e di alcuni suoi possibili esiti, ma si attagliano particolarmente bene alla storia di un'altra elezione presidenziale americana, quella del 1876: la più contestata nella storia degli Stati Uniti, eppure una delle meno note e discusse. Le conseguenze di quell'episodio – e del modo con cui fu risolto – si sentono ancora oggi.
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Cosa succederebbe se il risultato finale delle elezioni americane fosse così equilibrato da rendere vani ricorsi e riconteggi? Cosa succederebbe se uno dei due candidati dovesse decidere di non accettare l'esito del voto? Cosa succederebbe se all'incertezza si accompagnassero una fortissima aggressività tra partiti ed elettori, e i timori di violenze di piazza?
Queste domande sono state sollevate più volte in vista del voto del 2020 e di alcuni suoi possibili esiti, ma si attagliano particolarmente bene alla storia di un'altra elezione presidenziale americana, quella del 1876: la più contestata nella storia degli Stati Uniti, eppure una delle meno note e discusse. Le conseguenze di quell'episodio – e del modo con cui fu risolto – si sentono ancora oggi.
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S04E21. E quindi, questi quattro anni di Trump?
È normale che il bilancio di ogni presidente sia fatto di luci e ombre. Soprattutto quando si governa un Paese grande e complesso come gli Stati Uniti, nessuno può dire di aver fatto tutto bene o tutto male: si fanno degli errori, ci sono degli imprevisti, non tutto va sempre come pianificato.
Tenendo presente tutto questo, proviamo a fare un bilancio accorto e necessariamente parziale del mandato presidenziale di Donald Trump, e capire come sono cambiati gli Stati Uniti in questi anni.
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È normale che il bilancio di ogni presidente sia fatto di luci e ombre. Soprattutto quando si governa un Paese grande e complesso come gli Stati Uniti, nessuno può dire di aver fatto tutto bene o tutto male: si fanno degli errori, ci sono degli imprevisti, non tutto va sempre come pianificato.
Tenendo presente tutto questo, proviamo a fare un bilancio accorto e necessariamente parziale del mandato presidenziale di Donald Trump, e capire come sono cambiati gli Stati Uniti in questi anni.
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S04E20. Come sono cambiati i partiti americani
Per decenni, nel Novecento, il partito americano più razzista è stato il Partito Democratico, che nel Sud ha approvato le più crudeli leggi di segregazione e discriminazione degli afroamericani. La schiavitù, invece, fu notoriamente abolita dal presidente Abraham Lincoln, che faceva parte del Partito Repubblicano.
La California, che oggi consideriamo lo Stato americano di sinistra per eccellenza, è stata a lungo una roccaforte dei Repubblicani: è lo Stato di Ronald Reagan, d'altra parte. Mentre in Texas, lo stato di Lyndon Johnson, hanno vinto a lungo i Democratici.
La geografia politica degli Stati Uniti è cambiata molto, nel corso del tempo, e con essa sono cambiate le idee e le posizioni dei partiti. Viste da qui, dal nostro presente del 2020, alcune di queste trasformazioni possono sembrarci inspiegabili. Eppure ce l'hanno eccome, una spiegazione: conoscere il passato dei partiti americani può permetterci di capire meglio il loro presente.
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Per decenni, nel Novecento, il partito americano più razzista è stato il Partito Democratico, che nel Sud ha approvato le più crudeli leggi di segregazione e discriminazione degli afroamericani. La schiavitù, invece, fu notoriamente abolita dal presidente Abraham Lincoln, che faceva parte del Partito Repubblicano.
La California, che oggi consideriamo lo Stato americano di sinistra per eccellenza, è stata a lungo una roccaforte dei Repubblicani: è lo Stato di Ronald Reagan, d'altra parte. Mentre in Texas, lo stato di Lyndon Johnson, hanno vinto a lungo i Democratici.
La geografia politica degli Stati Uniti è cambiata molto, nel corso del tempo, e con essa sono cambiate le idee e le posizioni dei partiti. Viste da qui, dal nostro presente del 2020, alcune di queste trasformazioni possono sembrarci inspiegabili. Eppure ce l'hanno eccome, una spiegazione: conoscere il passato dei partiti americani può permetterci di capire meglio il loro presente.
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S04E19. Io non l'ho interrotta
Ormai ci siamo. Tra poco Donald Trump e Joe Biden condivideranno lo stesso palco, e davanti a decine di milioni di americani – e centinaia di milioni di persone di tutto il mondo – cercheranno di spiegare cosa hanno in mente per il futuro degli Stati Uniti e di mostrarsi più efficaci, più forti, più brillanti e più pronti dell'avversario. I dibattiti televisivi saranno, per Trump, un'occasione irripetibile per provare a rimontare lo svantaggio. Per Biden sarà una sfida particolarmente impegnativa, perché Trump non è un candidato come gli altri. Anzi: è un candidato diverso da tutti gli altri. Nel corso dei confronti televisivi che ha affrontato nel 2016 Trump aveva interrotto i suoi interlocutori, li aveva presi in giro e insultati, più volte non aveva rispettato le regole precedentemente concordate e aveva anche travolto tutti con una quantità senza precedenti di informazioni false. Come si fa a dibattere con un politico così, e magari provare anche a uscirne vincitori? Che cosa farà Biden per metterlo in difficoltà? Quali sono i punti di forza e i punti deboli di uno e dell'altro?I dibattiti televisivi saranno, per Trump, un'occasione irripetibile per provare a rimontare lo svantaggio. Per Biden sarà una sfida particolarmente impegnativa, perché Trump non è un candidato come gli altri. Anzi: è un candidato diverso da tutti gli altri. Nel corso dei confronti televisivi che ha affrontato nel 2016 Trump ha interrotto i suoi interlocutori, li aveva presi in giro e insultati, più volte non aveva rispettato le regole precedentemente concordate e aveva anche travolto tutti con una quantità senza precedenti di informazioni false. Come si fa a dibattere con un politico così, e magari provare anche a uscirne vincitori? Che cosa farà Biden per metterlo in difficoltà? Quali sono i punti di forza e i punti deboli dell'uno e dell'altro?
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Ormai ci siamo. Tra poco Donald Trump e Joe Biden condivideranno lo stesso palco, e davanti a decine di milioni di americani – e centinaia di milioni di persone di tutto il mondo – cercheranno di spiegare cosa hanno in mente per il futuro degli Stati Uniti e di mostrarsi più efficaci, più forti, più brillanti e più pronti dell'avversario. I dibattiti televisivi saranno, per Trump, un'occasione irripetibile per provare a rimontare lo svantaggio. Per Biden sarà una sfida particolarmente impegnativa, perché Trump non è un candidato come gli altri. Anzi: è un candidato diverso da tutti gli altri. Nel corso dei confronti televisivi che ha affrontato nel 2016 Trump aveva interrotto i suoi interlocutori, li aveva presi in giro e insultati, più volte non aveva rispettato le regole precedentemente concordate e aveva anche travolto tutti con una quantità senza precedenti di informazioni false. Come si fa a dibattere con un politico così, e magari provare anche a uscirne vincitori? Che cosa farà Biden per metterlo in difficoltà? Quali sono i punti di forza e i punti deboli di uno e dell'altro?I dibattiti televisivi saranno, per Trump, un'occasione irripetibile per provare a rimontare lo svantaggio. Per Biden sarà una sfida particolarmente impegnativa, perché Trump non è un candidato come gli altri. Anzi: è un candidato diverso da tutti gli altri. Nel corso dei confronti televisivi che ha affrontato nel 2016 Trump ha interrotto i suoi interlocutori, li aveva presi in giro e insultati, più volte non aveva rispettato le regole precedentemente concordate e aveva anche travolto tutti con una quantità senza precedenti di informazioni false. Come si fa a dibattere con un politico così, e magari provare anche a uscirne vincitori? Che cosa farà Biden per metterlo in difficoltà? Quali sono i punti di forza e i punti deboli dell'uno e dell'altro?
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S04E18. Let’s roll!
Quando ripensiamo a quello che accadde negli Stati Uniti diciannove anni fa, l'11 settembre del 2001, l'immagine dalla quale è impossibile sfuggire è quella degli aerei di linea che si schiantarono dentro le torri del World Trade Center di New York. Tutti sapevano che qualcosa stava per cambiare per sempre, ma non erano in grado di immaginare nemmeno cosa sarebbe successo dieci minuti dopo. Anche perché gli aerei distrutti su Manhattan erano solo un pezzo di quella storia: un altro aveva colpito il Pentagono, e un altro ancora, il volo United 93, precipitò in un campo vuoto in Pennsylvania. La storia di quel volo, e soprattutto del perché non si schiantò dove avrebbe dovuto, ci permette di capire perché l'11 settembre ci impressiona ancora in questo modo. Se è normale, persino se è giusto o se forse non sia esagerato, che ci impressioni ancora così tanto. Quale segno e quale eredità ha lasciato nelle nostre vite. E poi una cosa particolarmente attuale: in che modo ha segnato la successiva campagna elettorale, quella del 2004.
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Quando ripensiamo a quello che accadde negli Stati Uniti diciannove anni fa, l'11 settembre del 2001, l'immagine dalla quale è impossibile sfuggire è quella degli aerei di linea che si schiantarono dentro le torri del World Trade Center di New York. Tutti sapevano che qualcosa stava per cambiare per sempre, ma non erano in grado di immaginare nemmeno cosa sarebbe successo dieci minuti dopo. Anche perché gli aerei distrutti su Manhattan erano solo un pezzo di quella storia: un altro aveva colpito il Pentagono, e un altro ancora, il volo United 93, precipitò in un campo vuoto in Pennsylvania. La storia di quel volo, e soprattutto del perché non si schiantò dove avrebbe dovuto, ci permette di capire perché l'11 settembre ci impressiona ancora in questo modo. Se è normale, persino se è giusto o se forse non sia esagerato, che ci impressioni ancora così tanto. Quale segno e quale eredità ha lasciato nelle nostre vite. E poi una cosa particolarmente attuale: in che modo ha segnato la successiva campagna elettorale, quella del 2004.
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S04E17. Kamala Harris somiglia all'America
Madre indiana, padre giamaicano, cultura ed esperienza di vita afroamericana in uno dei posti più bianchi degli Stati Uniti, ma frequentando le scuole per neri, i templi induisti e le chiese battiste. Procuratrice progressista, ma non si capisce se abbastanza o troppo poco. Candidata alle presidenziali con grandissime aspettative, ritirata prima dell'inizio delle primarie. Kamala Harris viene etichettata in molti modi diversi, ma nessuna semplificazione riesce davvero e descriverla: e oggi che concorre per aggiungere al suo nome un titolo e un incarico più grande di tutti gli altri che ha avuto fin qui – vicepresidente degli Stati Uniti d'America – ed entrare nella storia del Paese, la campagna elettorale si fonderà inevitabilmente anche sulle cose che ha detto e che ha fatto fin qui.
Un ritratto intricato e ricco di sfumature: il miglior modo di farsi un'idea è conoscere la sua storia.
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Madre indiana, padre giamaicano, cultura ed esperienza di vita afroamericana in uno dei posti più bianchi degli Stati Uniti, ma frequentando le scuole per neri, i templi induisti e le chiese battiste. Procuratrice progressista, ma non si capisce se abbastanza o troppo poco. Candidata alle presidenziali con grandissime aspettative, ritirata prima dell'inizio delle primarie. Kamala Harris viene etichettata in molti modi diversi, ma nessuna semplificazione riesce davvero e descriverla: e oggi che concorre per aggiungere al suo nome un titolo e un incarico più grande di tutti gli altri che ha avuto fin qui – vicepresidente degli Stati Uniti d'America – ed entrare nella storia del Paese, la campagna elettorale si fonderà inevitabilmente anche sulle cose che ha detto e che ha fatto fin qui.
Un ritratto intricato e ricco di sfumature: il miglior modo di farsi un'idea è conoscere la sua storia.
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S04E16. Alle convention si vede il futuro
Ogni campagna elettorale americana è scandita da alcuni momenti – le candidature, le primarie, il Super Tuesday, i confronti televisivi – e uno dei più importanti e famosi arriva in estate: le convention. Decine di migliaia di persone riunite per quattro giorni in una grande baracconata di palloncini e propaganda, ma anche l'occasione per prendere decisioni fondamentali sul programma del partito, per assistere a scontri politici durissimi, contestazioni inaspettate e discorsi che possono cambiare la storia della nazione. È già successo.
Per quanto oggi qualcuno pensi che siano obsolete, la storia delle convention ci mostra che possono essere molto utili per misurare la temperatura del partito, per osservarne i cambiamenti, le scelte, le strategie e soprattutto la direzione futura. Per capire da che parte stanno andando. Quest'anno le convention iniziano il 17 agosto, e saranno molto diverse da quelle del passato. Un motivo in più per capire a cosa bisogna stare attenti.
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Ogni campagna elettorale americana è scandita da alcuni momenti – le candidature, le primarie, il Super Tuesday, i confronti televisivi – e uno dei più importanti e famosi arriva in estate: le convention. Decine di migliaia di persone riunite per quattro giorni in una grande baracconata di palloncini e propaganda, ma anche l'occasione per prendere decisioni fondamentali sul programma del partito, per assistere a scontri politici durissimi, contestazioni inaspettate e discorsi che possono cambiare la storia della nazione. È già successo.
Per quanto oggi qualcuno pensi che siano obsolete, la storia delle convention ci mostra che possono essere molto utili per misurare la temperatura del partito, per osservarne i cambiamenti, le scelte, le strategie e soprattutto la direzione futura. Per capire da che parte stanno andando. Quest'anno le convention iniziano il 17 agosto, e saranno molto diverse da quelle del passato. Un motivo in più per capire a cosa bisogna stare attenti.
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S04E15. I approve this message
Da più di cinquant'anni, negli Stati Uniti gli spot televisivi sono l'architrave di qualsiasi campagna elettorale, e rappresentano sempre la principale voce di spesa di qualsiasi persona che si candidi alla presidenza. Fino a questo momento tutti i candidati alla presidenza nel 2020, primarie comprese, hanno speso un miliardo e mezzo di dollari per trasmettere spot televisivi. E poi ci sono i moltissimi altri prodotti e diffusi da comitati politici indipendenti, associazioni, organizzazioni non governative.
Gli spot televisivi sono ancora oggi lo strumento che permette di rivolgersi al maggior numero possibile di americani, a prescindere dalle loro differenze culturali e di stili di vita. Ce ne sono di moltissimi tipi diversi e con moltissimi toni diversi: tanti passano inosservati, ma alcuni fanno discutere per settimane, spostano l'opinione pubblica e cambiano il corso delle campagne elettorali. Tutto è cominciato davvero nel 1964, quando le immagini di una bambina che sfogliava i petali di una margherita e il genio di un pubblicitario di Madison Avenue hanno cambiato per sempre gli spot politici americani.
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Da più di cinquant'anni, negli Stati Uniti gli spot televisivi sono l'architrave di qualsiasi campagna elettorale, e rappresentano sempre la principale voce di spesa di qualsiasi persona che si candidi alla presidenza. Fino a questo momento tutti i candidati alla presidenza nel 2020, primarie comprese, hanno speso un miliardo e mezzo di dollari per trasmettere spot televisivi. E poi ci sono i moltissimi altri prodotti e diffusi da comitati politici indipendenti, associazioni, organizzazioni non governative.
Gli spot televisivi sono ancora oggi lo strumento che permette di rivolgersi al maggior numero possibile di americani, a prescindere dalle loro differenze culturali e di stili di vita. Ce ne sono di moltissimi tipi diversi e con moltissimi toni diversi: tanti passano inosservati, ma alcuni fanno discutere per settimane, spostano l'opinione pubblica e cambiano il corso delle campagne elettorali. Tutto è cominciato davvero nel 1964, quando le immagini di una bambina che sfogliava i petali di una margherita e il genio di un pubblicitario di Madison Avenue hanno cambiato per sempre gli spot politici americani.
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S04E14. È stato Bill Gates
In questi mesi Bill Gates è diventato per molti l'uomo che ha creato il Coronavirus, oppure che vuole sfruttarlo per guadagnare un sacco di soldi, oppure che vuole approfittarne per mettere la popolazione mondiale sotto il suo controllo, oppure che ha già brevettato il vaccino, oppure che vuole iniettarci del mercurio nelle vene e controllarci attraverso le reti 5G (?!). Ma c'è davvero qualcosa di controverso o sospetto nelle attività filantropiche di Bill Gates e nelle sue iniziative legate alla pandemia? Perché uno dei più generosi, ambiziosi ed efficaci filantropi al mondo è diventato l'uomo dietro ogni teoria del complotto sul coronavirus? Cercare di capire le ragioni e i meccanismi che hanno portato a questa situazione è un buon modo per ragionare sulla vita e sulle scelte di un imprenditore di straordinario successo, delle attività e dimensioni senza precedenti della sua fondazione benefica e soprattutto su di noi: sul perché le teorie del complotto nascono, attecchiscono e circolano così tanto, e cosa possiamo fare per contrastarle.
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In questi mesi Bill Gates è diventato per molti l'uomo che ha creato il Coronavirus, oppure che vuole sfruttarlo per guadagnare un sacco di soldi, oppure che vuole approfittarne per mettere la popolazione mondiale sotto il suo controllo, oppure che ha già brevettato il vaccino, oppure che vuole iniettarci del mercurio nelle vene e controllarci attraverso le reti 5G (?!). Ma c'è davvero qualcosa di controverso o sospetto nelle attività filantropiche di Bill Gates e nelle sue iniziative legate alla pandemia? Perché uno dei più generosi, ambiziosi ed efficaci filantropi al mondo è diventato l'uomo dietro ogni teoria del complotto sul coronavirus? Cercare di capire le ragioni e i meccanismi che hanno portato a questa situazione è un buon modo per ragionare sulla vita e sulle scelte di un imprenditore di straordinario successo, delle attività e dimensioni senza precedenti della sua fondazione benefica e soprattutto su di noi: sul perché le teorie del complotto nascono, attecchiscono e circolano così tanto, e cosa possiamo fare per contrastarle.
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S04E13. Ancora più perfetta
Se è vero che il razzismo negli Stati Uniti va molto oltre i comportamenti individuali ed è il frutto di una storia secolare di oppressione dei neri con tutta la forza dello Stato – ed è vero – allora è vero anche che le persone che negli Stati Uniti dicono o pensano ancora cose razziste lo fanno per ragioni che hanno più a che fare con il fortissimo e tossico lascito culturale di questa storia, per l'ambiente in cui sono vissuti, per i modelli che hanno avuto, piuttosto che per i loro limiti personali. Il movimento "Black Lives Matter" sta già ottenendo risultati promettenti, ma una parte del suo successo dipenderà dalla persuasione oltre che dalla forza. Almeno una parte delle persone che dicono o pensano ancora cose razziste non va sconfitta: va convinta. Anche le loro idee – sbagliate e da superare – vanno inquadrate come parte di una storia secolare. L'ultima volta che qualcuno ci ha provato era il 2008. L'allora senatore Barack Obama, nel momento più complicato della sua prima campagna elettorale, pronunciò un discorso che fu definito istantaneamente "storico".Questo episodio è stato prodotto con il sostegno di LingQ https:/ / www.lingq.com/ it/ dacostaacosta/
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Se è vero che il razzismo negli Stati Uniti va molto oltre i comportamenti individuali ed è il frutto di una storia secolare di oppressione dei neri con tutta la forza dello Stato – ed è vero – allora è vero anche che le persone che negli Stati Uniti dicono o pensano ancora cose razziste lo fanno per ragioni che hanno più a che fare con il fortissimo e tossico lascito culturale di questa storia, per l'ambiente in cui sono vissuti, per i modelli che hanno avuto, piuttosto che per i loro limiti personali. Il movimento "Black Lives Matter" sta già ottenendo risultati promettenti, ma una parte del suo successo dipenderà dalla persuasione oltre che dalla forza. Almeno una parte delle persone che dicono o pensano ancora cose razziste non va sconfitta: va convinta. Anche le loro idee – sbagliate e da superare – vanno inquadrate come parte di una storia secolare. L'ultima volta che qualcuno ci ha provato era il 2008. L'allora senatore Barack Obama, nel momento più complicato della sua prima campagna elettorale, pronunciò un discorso che fu definito istantaneamente "storico".Questo episodio è stato prodotto con il sostegno di LingQ https:/ / www.lingq.com/ it/ dacostaacosta/
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S04E12. John Lewis
È nato in una fattoria dell'Alabama senza acqua ed elettricità, isolato dai bianchi e senza poter nemmeno prendere un libro in prestito in biblioteca. È diventato da giovanissimo uno dei leader nazionali del movimento per i diritti civili degli afroamericani. È stato arrestato e picchiato decine di volte, senza mai reagire o perdere la pazienza. Dal 1986, e ancora oggi, è un deputato eletto ogni due anni in Georgia. La storia straordinaria di John Lewis ci mostra quanto sia cambiata e migliorata la condizione degli afroamericani negli Stati Uniti, e soprattutto per mezzo di quali azioni e sacrifici, come le tre marce di Selma del 1965. Ma ci racconta anche quanto sia vicinissimo a noi il passato secolare di schiavitù e segregazione che continua ad avere conseguenze gravi sugli afroamericani, visto come hanno imbevuto di razzismo non solo le teste delle persone ma soprattutto le leggi, le città, le consuetudini, il funzionamento stesso della società.Questo episodio è stato prodotto con il sostegno di LingQ https:/ / www.lingq.com/ it/ dacostaacosta/
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È nato in una fattoria dell'Alabama senza acqua ed elettricità, isolato dai bianchi e senza poter nemmeno prendere un libro in prestito in biblioteca. È diventato da giovanissimo uno dei leader nazionali del movimento per i diritti civili degli afroamericani. È stato arrestato e picchiato decine di volte, senza mai reagire o perdere la pazienza. Dal 1986, e ancora oggi, è un deputato eletto ogni due anni in Georgia. La storia straordinaria di John Lewis ci mostra quanto sia cambiata e migliorata la condizione degli afroamericani negli Stati Uniti, e soprattutto per mezzo di quali azioni e sacrifici, come le tre marce di Selma del 1965. Ma ci racconta anche quanto sia vicinissimo a noi il passato secolare di schiavitù e segregazione che continua ad avere conseguenze gravi sugli afroamericani, visto come hanno imbevuto di razzismo non solo le teste delle persone ma soprattutto le leggi, le città, le consuetudini, il funzionamento stesso della società.Questo episodio è stato prodotto con il sostegno di LingQ https:/ / www.lingq.com/ it/ dacostaacosta/
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S04E11. Questi maledetti sondaggi
Dopo che nel 2016 Donald Trump ha vinto le elezioni ribaltando i pronostici, è difficile capire come comportarsi, stavolta, con i sondaggi delle elezioni presidenziali: e dopo che quattro anni fa molti hanno sbagliato pensando che “Trump non può vincere”, molti oggi pensano che “Trump non può perdere”, pure se i sondaggi lo danno in svantaggio. Ma quindi sappiamo già come andrà a finire? I sondaggi non servono proprio a niente? E dato che, volenti o nolenti, nei prossimi cinque mesi sentiremo parlare moltissimo di sondaggi, come possiamo capire di quali possiamo fidarci e di quali no, e cosa ne possiamo trarre? Cerchiamo di scoprirlo innanzitutto comprendendo a cosa servono i sondaggi, e poi facendoci aiutare da Lorenzo Pregliasco, co-fondatore dell'istituto demoscopico Quorum e del magazine YouTrend. Pregliasco ci darà qualche dritta concreta per leggere i sondaggi come li leggono gli esperti.
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Dopo che nel 2016 Donald Trump ha vinto le elezioni ribaltando i pronostici, è difficile capire come comportarsi, stavolta, con i sondaggi delle elezioni presidenziali: e dopo che quattro anni fa molti hanno sbagliato pensando che “Trump non può vincere”, molti oggi pensano che “Trump non può perdere”, pure se i sondaggi lo danno in svantaggio. Ma quindi sappiamo già come andrà a finire? I sondaggi non servono proprio a niente? E dato che, volenti o nolenti, nei prossimi cinque mesi sentiremo parlare moltissimo di sondaggi, come possiamo capire di quali possiamo fidarci e di quali no, e cosa ne possiamo trarre? Cerchiamo di scoprirlo innanzitutto comprendendo a cosa servono i sondaggi, e poi facendoci aiutare da Lorenzo Pregliasco, co-fondatore dell'istituto demoscopico Quorum e del magazine YouTrend. Pregliasco ci darà qualche dritta concreta per leggere i sondaggi come li leggono gli esperti.
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S04E10. Geronimo
Nove anni fa il più famoso e ricercato terrorista al mondo, il leader di al Qaida, l'uomo che aveva progettato decine di attentati sanguinari contro i civili, fu trovato e ucciso in Pakistan dalle forze speciali americane. Se le cose fossero andate male, molti soldati americani sarebbero morti, i rapporti col Pakistan sarebbero stati compromessi, la figuraccia globale sarebbe stata gigantesca e l'allora presidente Barack Obama avrebbe dato ragione a chi lo considerava ingenuo e inesperto. La storia di quell'operazione – che contiene anche un personaggio non scontato: Donald Trump – può insegnarci qualcosa sul ruolo del presidente e sul modo in cui esercita la sua leadership.
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Nove anni fa il più famoso e ricercato terrorista al mondo, il leader di al Qaida, l'uomo che aveva progettato decine di attentati sanguinari contro i civili, fu trovato e ucciso in Pakistan dalle forze speciali americane. Se le cose fossero andate male, molti soldati americani sarebbero morti, i rapporti col Pakistan sarebbero stati compromessi, la figuraccia globale sarebbe stata gigantesca e l'allora presidente Barack Obama avrebbe dato ragione a chi lo considerava ingenuo e inesperto. La storia di quell'operazione – che contiene anche un personaggio non scontato: Donald Trump – può insegnarci qualcosa sul ruolo del presidente e sul modo in cui esercita la sua leadership.
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S04E09. Chi guiderà il nuovo mondo
L'epidemia da coronavirus è il più grande evento globale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, e può accelerare grandi cambiamenti geopolitici che erano già in corso prima che arrivasse il Covid-19: la grande ascesa della Cina verso la leadership globale e la ritirata degli Stati Uniti dallo scenario internazionale. Se all'inizio dell'epidemia sembrava che proprio la Cina potesse risultarne particolarmente danneggiata, oggi le cose sono cambiate: il fatto che Pechino sembri in grado di uscirne prima degli altri e l'aggressività con cui il suo governo sta portando avanti la cosiddetta "diplomazia delle mascherine" suggeriscono che le cose potrebbero andare diversamente. E restituirci tra qualche anno un mondo in cui la Cina ha preso il posto degli Stati Uniti.
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L'epidemia da coronavirus è il più grande evento globale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, e può accelerare grandi cambiamenti geopolitici che erano già in corso prima che arrivasse il Covid-19: la grande ascesa della Cina verso la leadership globale e la ritirata degli Stati Uniti dallo scenario internazionale. Se all'inizio dell'epidemia sembrava che proprio la Cina potesse risultarne particolarmente danneggiata, oggi le cose sono cambiate: il fatto che Pechino sembri in grado di uscirne prima degli altri e l'aggressività con cui il suo governo sta portando avanti la cosiddetta "diplomazia delle mascherine" suggeriscono che le cose potrebbero andare diversamente. E restituirci tra qualche anno un mondo in cui la Cina ha preso il posto degli Stati Uniti.
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S04E08. Le incredibili elezioni del 2000
Quando si parla del sistema politico americano, si dice che la sera delle elezioni, negli Stati Uniti, si conosce già il nome del vincitore. È vero, ma anche questa regola conosce delle eccezioni: nel 2000 le cose andarono in maniera molto diversa. La contesa tra Al Gore e George W. Bush fu così equilibrata da mandare in tilt i network televisivi e trascinarsi per settimane in una disputa politica che si trasformò poi in una battaglia legale, e fu infine decisa e risolta dai tribunali. Potrebbe succedere ancora.
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Quando si parla del sistema politico americano, si dice che la sera delle elezioni, negli Stati Uniti, si conosce già il nome del vincitore. È vero, ma anche questa regola conosce delle eccezioni: nel 2000 le cose andarono in maniera molto diversa. La contesa tra Al Gore e George W. Bush fu così equilibrata da mandare in tilt i network televisivi e trascinarsi per settimane in una disputa politica che si trasformò poi in una battaglia legale, e fu infine decisa e risolta dai tribunali. Potrebbe succedere ancora.
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S04E07. Il discorso sul malessere
Nell'estate del 1979 la situazione negli Stati Uniti era grave. A causa di una pesante crisi energetica le stazioni di servizio erano quasi tutte chiuse; le poche ancora aperte vendevano la benzina a prezzi astronomici, e con code lunghe chilometri. Gli scioperi degli autotrasportatori facevano scarseggiare le merci nei supermercati. L'aumento del prezzo del carburante aveva fatto crescere tutti i prezzi, tante aziende erano fallite, decine di migliaia di persone erano state licenziate. Tantissime altre, senza benzina, erano bloccate in casa. In questo contesto, dopo essere misteriosamente sparito dalla circolazione per dieci giorni, il presidente Jimmy Carter pronunciò dalla Casa Bianca un discorso che – nelle sue intenzioni – avrebbe dovuto cambiare l'America.
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Nell'estate del 1979 la situazione negli Stati Uniti era grave. A causa di una pesante crisi energetica le stazioni di servizio erano quasi tutte chiuse; le poche ancora aperte vendevano la benzina a prezzi astronomici, e con code lunghe chilometri. Gli scioperi degli autotrasportatori facevano scarseggiare le merci nei supermercati. L'aumento del prezzo del carburante aveva fatto crescere tutti i prezzi, tante aziende erano fallite, decine di migliaia di persone erano state licenziate. Tantissime altre, senza benzina, erano bloccate in casa. In questo contesto, dopo essere misteriosamente sparito dalla circolazione per dieci giorni, il presidente Jimmy Carter pronunciò dalla Casa Bianca un discorso che – nelle sue intenzioni – avrebbe dovuto cambiare l'America.
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S04E06. La battaglia della vita di Joe Biden
La storia personale dell'uomo che sfiderà Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre si incastra con il momento che stanno vivendo gli Stati Uniti in un modo che ha pochi precedenti. Joe Biden ha avuto quattro vite diverse, colme tanto di grandi successi quanto di enormi tragedie, come un unico grande romanzo: molti di noi ne conoscono soltanto due.
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La storia personale dell'uomo che sfiderà Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre si incastra con il momento che stanno vivendo gli Stati Uniti in un modo che ha pochi precedenti. Joe Biden ha avuto quattro vite diverse, colme tanto di grandi successi quanto di enormi tragedie, come un unico grande romanzo: molti di noi ne conoscono soltanto due.
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S04E05. L'ultimo giro di Bernie Sanders
La storia di un uomo che ha attraversato quarant'anni di storia americana da posizioni marginali, per ritrovarsi al centro del mondo nell'ultima fase della sua carriera. Ora che le elezioni primarie del Partito Democratico sono entrate nella fase decisiva, Sanders dovrà decidere come giocarsi quelle che potrebbero essere le sue ultime mosse.
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La storia di un uomo che ha attraversato quarant'anni di storia americana da posizioni marginali, per ritrovarsi al centro del mondo nell'ultima fase della sua carriera. Ora che le elezioni primarie del Partito Democratico sono entrate nella fase decisiva, Sanders dovrà decidere come giocarsi quelle che potrebbero essere le sue ultime mosse.
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S04E04. Il trauma dei Democratici
Sono stato in Iowa e in New Hampshire nei giorni delle primarie, viaggiando per centinaia di chilometri da una città all'altra e da un comizio all'altro. Ho osservato tutti i candidati e soprattutto i loro sostenitori, attivisti, elettori: le persone che sceglieranno chi sfiderà Trump. In questo episodio vi racconto quello che ho imparato.
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Sono stato in Iowa e in New Hampshire nei giorni delle primarie, viaggiando per centinaia di chilometri da una città all'altra e da un comizio all'altro. Ho osservato tutti i candidati e soprattutto i loro sostenitori, attivisti, elettori: le persone che sceglieranno chi sfiderà Trump. In questo episodio vi racconto quello che ho imparato.
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S04E03. Lezioni dalle primarie
I risultati ottenuti nel recente passato ai caucus dell'Iowa da due candidati del Partito Democratico, rimasti nella memoria degli americani in modi diversi ma entrambi istruttivi e leggendari, mostrano perché anche queste primarie non vadano giudicate soltanto dal loro risultato finale.
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I risultati ottenuti nel recente passato ai caucus dell'Iowa da due candidati del Partito Democratico, rimasti nella memoria degli americani in modi diversi ma entrambi istruttivi e leggendari, mostrano perché anche queste primarie non vadano giudicate soltanto dal loro risultato finale.
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S04E02. L'impeachment di Bill Clinton
Alla fine del 2019, per la terza volta nella storia degli Stati Uniti, un presidente (Donald Trump) è stato messo formalmente in stato d'accusa. Il precedente più recente e famoso è quello di Bill Clinton, accusato nel 1998 di aver mentito al Congresso sulla sua relazione extraconiugale con Monica Lewinsky: una storia ricca di colpi di scena ed esemplare dei grandi cambiamenti politici, mediatici e culturali avvenuti negli Stati Uniti negli ultimi venti anni.
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Alla fine del 2019, per la terza volta nella storia degli Stati Uniti, un presidente (Donald Trump) è stato messo formalmente in stato d'accusa. Il precedente più recente e famoso è quello di Bill Clinton, accusato nel 1998 di aver mentito al Congresso sulla sua relazione extraconiugale con Monica Lewinsky: una storia ricca di colpi di scena ed esemplare dei grandi cambiamenti politici, mediatici e culturali avvenuti negli Stati Uniti negli ultimi venti anni.
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S04E01. L'occupazione di Alcatraz
Il 20 novembre del 1969 ottanta persone occuparono l'isola di Alcatraz, nota per ospitare al largo di San Francisco il più famoso carcere di massima sicurezza al mondo, quello da cui nessuno era mai riuscito a evadere. Ci restarono un anno e mezzo. Gli occupanti facevano parte della più derelitta delle minoranze statunitensi: i nativi americani (o bisogna chiamarli "indiani d'America", oppure ancora "indigeni"?). La loro storia e la storia dell'occupazione ci permettono di affrontare il tema fondamentale attorno al quale gira quasi tutto nella politica americana, nel 1969 come nel 2020: l'identità.
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Il 20 novembre del 1969 ottanta persone occuparono l'isola di Alcatraz, nota per ospitare al largo di San Francisco il più famoso carcere di massima sicurezza al mondo, quello da cui nessuno era mai riuscito a evadere. Ci restarono un anno e mezzo. Gli occupanti facevano parte della più derelitta delle minoranze statunitensi: i nativi americani (o bisogna chiamarli "indiani d'America", oppure ancora "indigeni"?). La loro storia e la storia dell'occupazione ci permettono di affrontare il tema fondamentale attorno al quale gira quasi tutto nella politica americana, nel 1969 come nel 2020: l'identità.
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Dall'11 gennaio torna Da Costa a Costa
La quarta stagione di "Da Costa a Costa", il popolare podcast di Francesco Costa sulla politica americana, comincia sabato 11 gennaio e andrà avanti per tutto il 2020. Il podcast si affiancherà alla newsletter settimanale, che servirà a raccontare e spiegare cosa accadrà prima, durante e dopo le elezioni per la Casa Bianca, e conterrà grandi storie del presente e del passato, per mettere in un contesto più ampio la cronaca febbrile della campagna elettorale, e conoscere meglio gli Stati Uniti d'America."Da Costa a Costa" - che ora ha anche un sito: http://dacostaacosta.net - è gratis, ma tutto quello che serve per realizzarlo ha un costo: servono aerei, macchine, camere d'albergo, attrezzature e software per registrare e montare gli episodi, telefonate, connessioni internet, abbonamenti a servizi e giornali, e servono soprattutto tempo e lavoro. Dal 2015 questi costi sono ripagati dai contributi offerti spontaneamente da lettori e ascoltatori. Vi chiediamo, quindi, di farlo ancora: se i contenuti di "Da Costa a Costa" vi piacciono, se li trovate utili, interessanti e di buona qualità, valutate la possibilità di fare una donazione attraverso http://dacostaacosta.net/ sostieni.
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La quarta stagione di "Da Costa a Costa", il popolare podcast di Francesco Costa sulla politica americana, comincia sabato 11 gennaio e andrà avanti per tutto il 2020. Il podcast si affiancherà alla newsletter settimanale, che servirà a raccontare e spiegare cosa accadrà prima, durante e dopo le elezioni per la Casa Bianca, e conterrà grandi storie del presente e del passato, per mettere in un contesto più ampio la cronaca febbrile della campagna elettorale, e conoscere meglio gli Stati Uniti d'America."Da Costa a Costa" - che ora ha anche un sito: http://dacostaacosta.net - è gratis, ma tutto quello che serve per realizzarlo ha un costo: servono aerei, macchine, camere d'albergo, attrezzature e software per registrare e montare gli episodi, telefonate, connessioni internet, abbonamenti a servizi e giornali, e servono soprattutto tempo e lavoro. Dal 2015 questi costi sono ripagati dai contributi offerti spontaneamente da lettori e ascoltatori. Vi chiediamo, quindi, di farlo ancora: se i contenuti di "Da Costa a Costa" vi piacciono, se li trovate utili, interessanti e di buona qualità, valutate la possibilità di fare una donazione attraverso http://dacostaacosta.net/ sostieni.
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Milano, Europa: il nuovo podcast di Francesco Costa
Che cos'è, oggi, Milano? E che che cosa diventerà? Chi sono le persone che la abitano, che lavori fanno, come sono le loro vite? Da venerdì 15 marzo, Francesco Costa lo racconterà in sei episodi, uno ogni due settimane, cercando di andare oltre il racconto banalizzato che ogni tanto si fa di Milano, sia in positivo che in negativo. Parlerà di lavoro e di periferie, di solidarietà e di innovazione, di servizi e di cantieri. Non essendo un tuttologo, lo farà anche e soprattutto dando voce a chi ha qualcosa da raccontare su questo posto: un posto sempre più rilevante non solo per chi ci vive, ma anche per il resto dell'Italia e del mondo.Un podcast realizzato con il contributo di EuroMilano (https:/ / www.euromilano.net/ ).L'illustrazione del logo è di Roberto Cigna (@ROBERTO_CIGNA).
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Che cos'è, oggi, Milano? E che che cosa diventerà? Chi sono le persone che la abitano, che lavori fanno, come sono le loro vite? Da venerdì 15 marzo, Francesco Costa lo racconterà in sei episodi, uno ogni due settimane, cercando di andare oltre il racconto banalizzato che ogni tanto si fa di Milano, sia in positivo che in negativo. Parlerà di lavoro e di periferie, di solidarietà e di innovazione, di servizi e di cantieri. Non essendo un tuttologo, lo farà anche e soprattutto dando voce a chi ha qualcosa da raccontare su questo posto: un posto sempre più rilevante non solo per chi ci vive, ma anche per il resto dell'Italia e del mondo.Un podcast realizzato con il contributo di EuroMilano (https:/ / www.euromilano.net/ ).L'illustrazione del logo è di Roberto Cigna (@ROBERTO_CIGNA).
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S3E01. Cosa è stata, fin qui, l'America di Trump
Da Costa a Costa ritorna per una stagione speciale, dieci puntate (alcune nuove come questa, altre aggiornate, riviste e interamente ri-registrate) nate in collaborazione con Storytel, una piattaforma di libri e non solo. La politica statunitense si appresta a vivere la fase finale di un anno cruciale, in uno dei periodi più intensi e sorprendenti della sua storia secolare. Alla fine del 2018, infatti, si terranno le elezioni di metà mandato: per la prima volta dalla clamorosa elezione di Donald Trump alla presidenza, tutti gli americani saranno chiamati alle urne. Le loro scelte rifletteranno le trasformazioni e i problemi della politica americana, e saranno un primo giudizio sulle azioni dell'amministrazione Trump fino a questo momento: dall'immigrazione all'economia, dal commercio al fondamentale e discusso caso Russia. I risultati del voto del 2018 creeranno inoltre il contesto nel quale partirà, dal giorno dopo il voto, un'altra fondamentale campagna elettorale: quella che porterà a eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti.Per ascoltare le altre puntate di questa stagione speciale, potete provare gratis per 30 giorni la piattaforma Storytel, con la quale collaboriamo, qui: https:/ / bit.ly/ PianoP_Storytel
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Da Costa a Costa ritorna per una stagione speciale, dieci puntate (alcune nuove come questa, altre aggiornate, riviste e interamente ri-registrate) nate in collaborazione con Storytel, una piattaforma di libri e non solo. La politica statunitense si appresta a vivere la fase finale di un anno cruciale, in uno dei periodi più intensi e sorprendenti della sua storia secolare. Alla fine del 2018, infatti, si terranno le elezioni di metà mandato: per la prima volta dalla clamorosa elezione di Donald Trump alla presidenza, tutti gli americani saranno chiamati alle urne. Le loro scelte rifletteranno le trasformazioni e i problemi della politica americana, e saranno un primo giudizio sulle azioni dell'amministrazione Trump fino a questo momento: dall'immigrazione all'economia, dal commercio al fondamentale e discusso caso Russia. I risultati del voto del 2018 creeranno inoltre il contesto nel quale partirà, dal giorno dopo il voto, un'altra fondamentale campagna elettorale: quella che porterà a eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti.Per ascoltare le altre puntate di questa stagione speciale, potete provare gratis per 30 giorni la piattaforma Storytel, con la quale collaboriamo, qui: https:/ / bit.ly/ PianoP_Storytel
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S2E25. L'anno che verrà
Nell'ultima puntata di Da Costa a Costa proviamo a ragionare su quella che nel 2018 sarà probabilmente la più importante storia di politica interna negli Stati Uniti, oltre alle elezioni di metà mandato, e su cosa deve cercare il Partito Democratico se vuole battere Donald Trump alle presidenziali del 2020. Cosa serve più di ogni altra cosa a un candidato che vuole vincere? Esiste davvero il dualismo tra "voto di pancia" e "voto di testa"? Ci offrono degli spunti interessanti due persone che non potrebbero essere più lontane – Barack Obama e Corey Lewandowski, l'ex capo dello staff di Trump – eppure indicano la stessa direzione.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Nell'ultima puntata di Da Costa a Costa proviamo a ragionare su quella che nel 2018 sarà probabilmente la più importante storia di politica interna negli Stati Uniti, oltre alle elezioni di metà mandato, e su cosa deve cercare il Partito Democratico se vuole battere Donald Trump alle presidenziali del 2020. Cosa serve più di ogni altra cosa a un candidato che vuole vincere? Esiste davvero il dualismo tra "voto di pancia" e "voto di testa"? Ci offrono degli spunti interessanti due persone che non potrebbero essere più lontane – Barack Obama e Corey Lewandowski, l'ex capo dello staff di Trump – eppure indicano la stessa direzione.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E24. Cosa cambia il voto in Alabama (parecchio)
Il Partito Democratico ha ottenuto una vittoria sorprendente e molto importante in Alabama, per il suo futuro ma anche per il presente immediato. Di norma i Repubblicani in Alabama stravincono anche se candidano «un nome preso a caso dall'elenco del telefono»; stavolta gli è andata male, dopo aver candidato un ex giudice estremista accusato di molestie su minori: assieme a quel seggio hanno perso anche uno dei due voti di maggioranza che gli restavano al Senato, e un altro pezzo della loro autorità morale. È un risultato che rischia di aggravare la guerra civile interna ai Repubblicani, ma soprattutto è solo l'antipasto di quello che succederà nel 2018: quello che sarà – davvero – l'anno decisivo per Donald Trump e la sua amministrazione.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Il Partito Democratico ha ottenuto una vittoria sorprendente e molto importante in Alabama, per il suo futuro ma anche per il presente immediato. Di norma i Repubblicani in Alabama stravincono anche se candidano «un nome preso a caso dall'elenco del telefono»; stavolta gli è andata male, dopo aver candidato un ex giudice estremista accusato di molestie su minori: assieme a quel seggio hanno perso anche uno dei due voti di maggioranza che gli restavano al Senato, e un altro pezzo della loro autorità morale. È un risultato che rischia di aggravare la guerra civile interna ai Repubblicani, ma soprattutto è solo l'antipasto di quello che succederà nel 2018: quello che sarà – davvero – l'anno decisivo per Donald Trump e la sua amministrazione.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E23. Farewell Party LIVE (da OTTO, Milano)
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S2E22. Il governo americano rischia di chiudere
Si dice che sarebbe bene i cittadini non sapessero come vengono fatte due cose, visto quanto può essere disgustoso il procedimento: le salsicce, e le leggi. Con la puntata di oggi non parliamo di salsicce, ma ci immergiamo nel complicato processo con cui si fanno le leggi negli Stati Uniti: e cerchiamo di capire una cosa importante che succederà questo mese, così come le sue implicazioni di lungo periodo. Il Congresso deve approvare una legge per finanziare le attività del governo federale. I Repubblicani non hanno abbastanza voti per farlo da soli, quindi devono trovare un accordo con i Democratici. Senza questo accordo, che oggi sembra lontano, il governo federale dovrebbe sospendere da un giorno all'altro le sue attività e i suoi pagamenti: chiuderebbe, di fatto. Ci sono stati altri "government shutdown" in passato negli Stati Uniti, ma questo sarebbe particolarmente grave: anche perché l'approvazione del budget finirà inevitabilmente per intrecciarsi con la riforma fiscale e altre scadenze legislative imminenti. Ai Repubblicani servirebbe che Trump mostrasse le grandi qualità di negoziatore che dice di avere, ma che fin qui non si sono viste.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Si dice che sarebbe bene i cittadini non sapessero come vengono fatte due cose, visto quanto può essere disgustoso il procedimento: le salsicce, e le leggi. Con la puntata di oggi non parliamo di salsicce, ma ci immergiamo nel complicato processo con cui si fanno le leggi negli Stati Uniti: e cerchiamo di capire una cosa importante che succederà questo mese, così come le sue implicazioni di lungo periodo. Il Congresso deve approvare una legge per finanziare le attività del governo federale. I Repubblicani non hanno abbastanza voti per farlo da soli, quindi devono trovare un accordo con i Democratici. Senza questo accordo, che oggi sembra lontano, il governo federale dovrebbe sospendere da un giorno all'altro le sue attività e i suoi pagamenti: chiuderebbe, di fatto. Ci sono stati altri "government shutdown" in passato negli Stati Uniti, ma questo sarebbe particolarmente grave: anche perché l'approvazione del budget finirà inevitabilmente per intrecciarsi con la riforma fiscale e altre scadenze legislative imminenti. Ai Repubblicani servirebbe che Trump mostrasse le grandi qualità di negoziatore che dice di avere, ma che fin qui non si sono viste.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E21. Ha ancora senso parlare di politica in America?
Il governo statunitense potrebbe nominare un procuratore speciale per indagare sulla Fondazione Clinton e sul presunto scandalo dell'uranio venduto alla Russia, che è uno scandalo che non ha fondamento. Questa storia – così come quella di Roy Moore, candidato al Senato per i Repubblicani e accusato di molestie su minori – aiuta a capire un aspetto centrale della politica statunitense contemporanea, che spiega quasi tutto il resto: un fenomeno storico che comincia venti anni fa e che ha portato nel tempo a una polarizzazione dell'elettorato senza precedenti.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Il governo statunitense potrebbe nominare un procuratore speciale per indagare sulla Fondazione Clinton e sul presunto scandalo dell'uranio venduto alla Russia, che è uno scandalo che non ha fondamento. Questa storia – così come quella di Roy Moore, candidato al Senato per i Repubblicani e accusato di molestie su minori – aiuta a capire un aspetto centrale della politica statunitense contemporanea, che spiega quasi tutto il resto: un fenomeno storico che comincia venti anni fa e che ha portato nel tempo a una polarizzazione dell'elettorato senza precedenti.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E20. La California è di chi ci vive
Quando a marzo sono andato in Michigan, sapevo più o meno cosa avrei trovato. Quando a giugno sono andato in Texas, molte cose mi avevano stupito, ma le cose che mi avevano stupito avevano preso forma davanti a me in modo evidente. La California invece mi ha spiazzato. È un posto che si mostra e si nasconde, con i ricchi più ricchi e i poveri più poveri, con l'agricoltura e l'industria più innovativa del mondo, con una popolazione in gran maggioranza di sinistra ma che guarda a ogni governo federale con distacco e fastidio. La California ha tante identità mescolate, e ci sono posti e persone della California che una vera identità, al primo sguardo, sembrano non averla. Oggi viene descritta così: il centro della resistenza contro Donald Trump.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Quando a marzo sono andato in Michigan, sapevo più o meno cosa avrei trovato. Quando a giugno sono andato in Texas, molte cose mi avevano stupito, ma le cose che mi avevano stupito avevano preso forma davanti a me in modo evidente. La California invece mi ha spiazzato. È un posto che si mostra e si nasconde, con i ricchi più ricchi e i poveri più poveri, con l'agricoltura e l'industria più innovativa del mondo, con una popolazione in gran maggioranza di sinistra ma che guarda a ogni governo federale con distacco e fastidio. La California ha tante identità mescolate, e ci sono posti e persone della California che una vera identità, al primo sguardo, sembrano non averla. Oggi viene descritta così: il centro della resistenza contro Donald Trump.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E19. Due piccole storie esemplari
Questa settimana sono successe due cose che aiutano a capire molto bene che Paese sono oggi gli Stati Uniti, e che presidente è Donald Trump. Una riguarda una storia di cui abbiamo già parlato – l'enorme e letale abuso di farmaci antidolorifici tra gli americani – e il noto potere delle lobby a Washington; l'altra riguarda alcune delle caratteristiche peculiari di Trump, dalla mancanza di empatia alla facilità con cui dice cose false. Solo che stavolta le ha dette su un tema doloroso e delicato, su cui di solito i politici sono attentissimi.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Questa settimana sono successe due cose che aiutano a capire molto bene che Paese sono oggi gli Stati Uniti, e che presidente è Donald Trump. Una riguarda una storia di cui abbiamo già parlato – l'enorme e letale abuso di farmaci antidolorifici tra gli americani – e il noto potere delle lobby a Washington; l'altra riguarda alcune delle caratteristiche peculiari di Trump, dalla mancanza di empatia alla facilità con cui dice cose false. Solo che stavolta le ha dette su un tema doloroso e delicato, su cui di solito i politici sono attentissimi.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su http://basicomo.com.Sul sito di PianoP (http://pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E18. È arrivata la prima vera grande crisi
Anzi, due: la catastrofe umanitaria di Porto Rico e la strage di Las Vegas costringono un'amministrazione fin qui caotica, disorganizzata e distratta dall'inchiesta sulla Russia a gestire due situazioni di grande complessità logistica e politica, che potranno avere conseguenze durature e imprevedibili sulla Casa Bianca e sugli Stati Uniti.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su basicomo.com.Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Anzi, due: la catastrofe umanitaria di Porto Rico e la strage di Las Vegas costringono un'amministrazione fin qui caotica, disorganizzata e distratta dall'inchiesta sulla Russia a gestire due situazioni di grande complessità logistica e politica, che potranno avere conseguenze durature e imprevedibili sulla Casa Bianca e sugli Stati Uniti.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di basicomo, Composition Book fatti a mano in Italia, subito disponibili su basicomo.com.Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E17. L'inchiesta sulla Russia punta al bersaglio grosso
C'è una storia che forse abbiamo un po' accantonato nelle ultime settimane, perché si muove sottotraccia. A volte, capita che non se ne senta parlare per un po', ma questo non vuol dire che sia tutto fermo, anzi. L'inchiesta sulle interferenze della Russia e sui rapporti tra gli uomini di Putin e il comitato Trump si sta muovendo con rapidità; gli investigatori stanno cercando (e in qualche caso anche trovando) riscontri in modo molto aggressivo, provando a convincere alcuni grandi alleati di Trump a raccontare quello che sanno, e puntando anche sul ruolo di un altro gigante: Facebook.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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C'è una storia che forse abbiamo un po' accantonato nelle ultime settimane, perché si muove sottotraccia. A volte, capita che non se ne senta parlare per un po', ma questo non vuol dire che sia tutto fermo, anzi. L'inchiesta sulle interferenze della Russia e sui rapporti tra gli uomini di Putin e il comitato Trump si sta muovendo con rapidità; gli investigatori stanno cercando (e in qualche caso anche trovando) riscontri in modo molto aggressivo, provando a convincere alcuni grandi alleati di Trump a raccontare quello che sanno, e puntando anche sul ruolo di un altro gigante: Facebook.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E16. Il filo che unisce i neonazisti e Donald Trump
Non è una novità che si parli di estrema destra in America. La storia degli Stati Uniti, soprattutto nel Novecento, si è intrecciata più di una volta alle azioni di gruppi e movimenti razzisti, antisemiti e neonazisti, che con una certa regolarità passano dall'essere marginali a scoprirsi improvvisamente protagonisti di grandi agitazioni e fatti che cambiano l'America. È un ciclo: è già successo e succederà ancora, a prescindere da Charlottesville. Ma Charlottesville è stata un punto di svolta.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Non è una novità che si parli di estrema destra in America. La storia degli Stati Uniti, soprattutto nel Novecento, si è intrecciata più di una volta alle azioni di gruppi e movimenti razzisti, antisemiti e neonazisti, che con una certa regolarità passano dall'essere marginali a scoprirsi improvvisamente protagonisti di grandi agitazioni e fatti che cambiano l'America. È un ciclo: è già successo e succederà ancora, a prescindere da Charlottesville. Ma Charlottesville è stata un punto di svolta.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E15. Episodio speciale: 22 novembre 1963
Per una settimana ci prendiamo una pausa dall'attualità per ripercorrere forse la giornata più traumatica e incredibile della storia politica statunitense del Novecento, i cui luoghi ho visitato durante il mio viaggio di giugno in Texas. È una storia che pensiamo di conoscerla a memoria, e invece molti di noi ne sanno pochissimo: soprattutto di tutti i dettagli che ne fanno un romanzo e di quelle cose – poche, ma importanti – che ancora non conosciamo.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Per una settimana ci prendiamo una pausa dall'attualità per ripercorrere forse la giornata più traumatica e incredibile della storia politica statunitense del Novecento, i cui luoghi ho visitato durante il mio viaggio di giugno in Texas. È una storia che pensiamo di conoscerla a memoria, e invece molti di noi ne sanno pochissimo: soprattutto di tutti i dettagli che ne fanno un romanzo e di quelle cose – poche, ma importanti – che ancora non conosciamo.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Il trailer di un episodio davvero speciale
Sabato 12 agosto sarà pubblicato un episodio speciale di Da Costa a Costa, dal titolo 22 novembre 1963. Ascolta una prima anticipazione.
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Sabato 12 agosto sarà pubblicato un episodio speciale di Da Costa a Costa, dal titolo 22 novembre 1963. Ascolta una prima anticipazione.
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S2E14. Paura e delirio alla Casa Bianca
Come una settimana che per l'amministrazione Trump era persino cominciata bene (con l'audizione positiva di Jared Kushner al Senato), si è trasformata in un drammatico susseguirsi di crisi, errori, rese dei conti e fallimenti, fino a portare all'ennesimo flop della riforma sanitaria al Congresso e al licenziamento del capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).
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Come una settimana che per l'amministrazione Trump era persino cominciata bene (con l'audizione positiva di Jared Kushner al Senato), si è trasformata in un drammatico susseguirsi di crisi, errori, rese dei conti e fallimenti, fino a portare all'ennesimo flop della riforma sanitaria al Congresso e al licenziamento del capo dello staff della Casa Bianca, Reince Priebus.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).
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S2E13. Il caso Russia è sempre più grave
Da un anno va avanti la storia delle interferenze russe nella campagna elettorale americana e della presunta collaborazione del comitato Trump con i russi. Da questa settimana sappiamo due cose in più, fondamentali e potenzialmente decisive: che almeno una volta lo stato maggiore del comitato Trump incontrò degli emissari del governo russo, e che lo stato maggiore del comitato Trump sapeva che il governo russo aveva intenzione di aiutare Donald Trump a diventare presidente degli Stati Uniti. Lo sappiamo perché abbiamo letto le email autentiche con cui fu organizzato un apposito incontro nel giugno del 2016. Come accadrebbe in un film, questa risposta però apre tutta una serie di nuove domande: il presidente Trump sapeva di questo incontro? Ce ne sono stati altri? Chi è che dentro la Casa Bianca sta lavorando per indebolire Trump, passando queste informazioni al New York Times? E infine: perché i Trump sembrano non rendersi conto del guaio in cui si sono cacciati?Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Da un anno va avanti la storia delle interferenze russe nella campagna elettorale americana e della presunta collaborazione del comitato Trump con i russi. Da questa settimana sappiamo due cose in più, fondamentali e potenzialmente decisive: che almeno una volta lo stato maggiore del comitato Trump incontrò degli emissari del governo russo, e che lo stato maggiore del comitato Trump sapeva che il governo russo aveva intenzione di aiutare Donald Trump a diventare presidente degli Stati Uniti. Lo sappiamo perché abbiamo letto le email autentiche con cui fu organizzato un apposito incontro nel giugno del 2016. Come accadrebbe in un film, questa risposta però apre tutta una serie di nuove domande: il presidente Trump sapeva di questo incontro? Ce ne sono stati altri? Chi è che dentro la Casa Bianca sta lavorando per indebolire Trump, passando queste informazioni al New York Times? E infine: perché i Trump sembrano non rendersi conto del guaio in cui si sono cacciati?Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E12. Il muro che c'è già
La seconda parte del viaggio di Francesco Costa in Texas.Il confine tra Texas e Messico è una cosa strana: allo stesso tempo è presentissimo e assente. Da una parte lo vedi nelle altissime recinzioni e nei continui posti di blocco della polizia di frontiera, lo ascolti nelle conversazioni tra le persone e lo osservi nelle loro vite; dall'altra Texas e Messico sono così simili, così allacciati dai rapporti attuali e soprattutto dalla storia, che a volte sembra incredibile che ci sia un confine. La proposta di costruire un muro al confine è stata centrale nella campagna elettorale di Donald Trump, eppure in Texas non convince moltissimo nemmeno i Repubblicani; che invece vogliono usare la mano pesante contro gli immigrati irregolari che sono già entrati, per cercare di rallentare i velocissimi cambiamenti in corso nella loro società.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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La seconda parte del viaggio di Francesco Costa in Texas.Il confine tra Texas e Messico è una cosa strana: allo stesso tempo è presentissimo e assente. Da una parte lo vedi nelle altissime recinzioni e nei continui posti di blocco della polizia di frontiera, lo ascolti nelle conversazioni tra le persone e lo osservi nelle loro vite; dall'altra Texas e Messico sono così simili, così allacciati dai rapporti attuali e soprattutto dalla storia, che a volte sembra incredibile che ci sia un confine. La proposta di costruire un muro al confine è stata centrale nella campagna elettorale di Donald Trump, eppure in Texas non convince moltissimo nemmeno i Repubblicani; che invece vogliono usare la mano pesante contro gli immigrati irregolari che sono già entrati, per cercare di rallentare i velocissimi cambiamenti in corso nella loro società.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E11. Il Texas è uno stato mentale
Sono stato in Texas, ci ho passato nove giorni, ho guidato per quasi 3.000 chilometri, ho visto le grandi città e i paesini da quattro case quattro, ho attraversato il deserto e ho percorso tutto il confine fino a mettere piede in Messico; ho parlato con giornalisti, attivisti, politici e tante persone comuni; ho visto tutte le cose che noi europei associamo istintivamente al Texas – i ranch, i cowboy, i pozzi di petrolio – ma ne ho viste anche tantissime altre, sorprendenti, diverse e importanti. Perché il Texas sta cambiando moltissimo, è meno conservatore di un tempo ed è il centro di gravità della politica statunitense. E perché ha un'identità così forte e precisa che, osservandola da vicino, permette di capire qualcosa su chi sono gli americani, e soprattutto su chi saranno.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Sono stato in Texas, ci ho passato nove giorni, ho guidato per quasi 3.000 chilometri, ho visto le grandi città e i paesini da quattro case quattro, ho attraversato il deserto e ho percorso tutto il confine fino a mettere piede in Messico; ho parlato con giornalisti, attivisti, politici e tante persone comuni; ho visto tutte le cose che noi europei associamo istintivamente al Texas – i ranch, i cowboy, i pozzi di petrolio – ma ne ho viste anche tantissime altre, sorprendenti, diverse e importanti. Perché il Texas sta cambiando moltissimo, è meno conservatore di un tempo ed è il centro di gravità della politica statunitense. E perché ha un'identità così forte e precisa che, osservandola da vicino, permette di capire qualcosa su chi sono gli americani, e soprattutto su chi saranno.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E10. La crisi più grave di cui non avete sentito parlare
C'è una cosa che in America uccide più delle armi da fuoco e degli incidenti stradali. E al contrario delle armi da fuoco e degli incidenti stradali, è un problema relativamente recente e in grandissima espansione, che colpisce un pezzo grande ma ben preciso della popolazione americana: e non è il pezzo che immaginate. Non solo: esiste una correlazione diretta tra l'estensione di questo fenomeno e il voto a favore di Donald Trump alle ultime elezioni presidenziali. Conoscere la storia e le ragioni della dipendenza da farmaci a base di oppiacei negli Stati Uniti è un buon modo per capire un po' più in profondità la vita di un pezzo di quella cosiddetta "America profonda" che si vede pochissimo sui giornali, invece che limitarsi a etichettarla in base ai soliti luoghi comuni.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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C'è una cosa che in America uccide più delle armi da fuoco e degli incidenti stradali. E al contrario delle armi da fuoco e degli incidenti stradali, è un problema relativamente recente e in grandissima espansione, che colpisce un pezzo grande ma ben preciso della popolazione americana: e non è il pezzo che immaginate. Non solo: esiste una correlazione diretta tra l'estensione di questo fenomeno e il voto a favore di Donald Trump alle ultime elezioni presidenziali. Conoscere la storia e le ragioni della dipendenza da farmaci a base di oppiacei negli Stati Uniti è un buon modo per capire un po' più in profondità la vita di un pezzo di quella cosiddetta "America profonda" che si vede pochissimo sui giornali, invece che limitarsi a etichettarla in base ai soliti luoghi comuni.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E9. Comey, Flynn, la Russia: su Trump l'ombra di un nuovo Watergate?
È stata la settimana più difficile per Trump da quando è alla Casa Bianca, e quella che nel lungo termine potrebbe segnare la sua presidenza. La storia delle informazioni riservate rivelate alla Russia ha messo di nuovo in dubbio le sue capacità di giudizio, mentre il licenziamento di James Comey da capo dell'FBI ha portato all'accusa pesante di aver cercato di condizionare le indagini sulle interferenze russe nella campagna elettorale. Bisogna conoscere la storia dello Watergate, per capire la portata di questi guai: Nixon si dimise per aver cercato di ostacolare le indagini, e non per l'episodio da cui cominciò lo scandalo, del quale non conosciamo ancora con certezza i veri responsabili. C'è una cosa, poi, che rende ancora più complessa questa situazione, per chi sta alla Casa Bianca e per noi che la seguiamo: con Trump è cambiato il peso e il significato del linguaggio nella politica americana.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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È stata la settimana più difficile per Trump da quando è alla Casa Bianca, e quella che nel lungo termine potrebbe segnare la sua presidenza. La storia delle informazioni riservate rivelate alla Russia ha messo di nuovo in dubbio le sue capacità di giudizio, mentre il licenziamento di James Comey da capo dell'FBI ha portato all'accusa pesante di aver cercato di condizionare le indagini sulle interferenze russe nella campagna elettorale. Bisogna conoscere la storia dello Watergate, per capire la portata di questi guai: Nixon si dimise per aver cercato di ostacolare le indagini, e non per l'episodio da cui cominciò lo scandalo, del quale non conosciamo ancora con certezza i veri responsabili. C'è una cosa, poi, che rende ancora più complessa questa situazione, per chi sta alla Casa Bianca e per noi che la seguiamo: con Trump è cambiato il peso e il significato del linguaggio nella politica americana.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E8. Perché Hillary Clinton ha perso le elezioni?
Sei mesi dopo il voto, abbiamo molti più elementi per capire cosa è andato storto per la candidata dei Democratici lo scorso 8 novembre. È vero, come dice lei, che ha perso le elezioni solo per la decisione dell'FBI di annunciare la riapertura dell'indagine sulle sue email? Perché l'FBI ha parlato pubblicamente in campagna elettorale dell'indagine su Clinton e non su quella su Trump e la Russia, che andava avanti da luglio? Nel frattempo i Repubblicani sono riusciti ad approvare una legge di bilancio, pur tradendo molte delle promesse elettorali di Trump, e hanno ottenuto la loro prima vera vittoria politica al Congresso: alla Camera è passata una legge che abolisce diverse parti importanti della riforma sanitaria di Obama. La vera battaglia sulla sanità e Obamacare però si giocherà al Senato.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Sei mesi dopo il voto, abbiamo molti più elementi per capire cosa è andato storto per la candidata dei Democratici lo scorso 8 novembre. È vero, come dice lei, che ha perso le elezioni solo per la decisione dell'FBI di annunciare la riapertura dell'indagine sulle sue email? Perché l'FBI ha parlato pubblicamente in campagna elettorale dell'indagine su Clinton e non su quella su Trump e la Russia, che andava avanti da luglio? Nel frattempo i Repubblicani sono riusciti ad approvare una legge di bilancio, pur tradendo molte delle promesse elettorali di Trump, e hanno ottenuto la loro prima vera vittoria politica al Congresso: alla Camera è passata una legge che abolisce diverse parti importanti della riforma sanitaria di Obama. La vera battaglia sulla sanità e Obamacare però si giocherà al Senato.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).Sul sito di PianoP (www.pianop.it) puoi trovare le traduzioni in italiano degli inserti audio e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E7. Dobbiamo preoccuparci di Trump e della Corea del Nord?
Nel momento in cui il presidente americano ha cominciato a utilizzare la potenza militare statunitense sul serio e con una certa soddisfazione, è cresciuta moltissimo la tensione verbale e militare contro uno dei regimi più repressivi, violenti e imprevedibili del mondo: la Corea del Nord. Qual è la strategia della Casa Bianca e cosa può ottenere? Nel frattempo, ci sono altre cose interessanti di cui parlare: per esempio il governo americano che rischia di finire presto senza soldi, o il candidato Democratico trentenne che rischia di strappare ai Repubblicani un seggio importante alla Camera in Georgia.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).
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Nel momento in cui il presidente americano ha cominciato a utilizzare la potenza militare statunitense sul serio e con una certa soddisfazione, è cresciuta moltissimo la tensione verbale e militare contro uno dei regimi più repressivi, violenti e imprevedibili del mondo: la Corea del Nord. Qual è la strategia della Casa Bianca e cosa può ottenere? Nel frattempo, ci sono altre cose interessanti di cui parlare: per esempio il governo americano che rischia di finire presto senza soldi, o il candidato Democratico trentenne che rischia di strappare ai Repubblicani un seggio importante alla Camera in Georgia.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Barracuda Shoes (www.fabiboutique.com).
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S2E6. La Siria, Bannon, la Russia: una settimana incredibile alla Casa Bianca
In sette giorni è successo veramente di tutto: dalla sorprendente decisione di Trump di bombardare il regime di Assad in Siria alla nomina del nuovo giudice della Corte Suprema, per ottenere la quale i Repubblicani hanno cambiato per sempre il funzionamento del Senato. Poi la rimozione di Steve Bannon, il più influente e controverso consigliere di Trump, da un importante organo di consulenza del presidente sulla sicurezza nazionale, e un po' di aggiornamenti sull'inchiesta dell'FBI sui rapporti tra Trump e la Russia. Infine, come sempre, una storia: per non perdere di vista gli americani, mentre raccontiamo il loro presidente.Da Costa a Costa è realizzato con il contributo di Barracuda Shoes, calzolai dal 1896 (http://www.fabiboutique.com).Sul sito pianop.it puoi trovare la traduzione italiana degli inserti audio in inglese.
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In sette giorni è successo veramente di tutto: dalla sorprendente decisione di Trump di bombardare il regime di Assad in Siria alla nomina del nuovo giudice della Corte Suprema, per ottenere la quale i Repubblicani hanno cambiato per sempre il funzionamento del Senato. Poi la rimozione di Steve Bannon, il più influente e controverso consigliere di Trump, da un importante organo di consulenza del presidente sulla sicurezza nazionale, e un po' di aggiornamenti sull'inchiesta dell'FBI sui rapporti tra Trump e la Russia. Infine, come sempre, una storia: per non perdere di vista gli americani, mentre raccontiamo il loro presidente.Da Costa a Costa è realizzato con il contributo di Barracuda Shoes, calzolai dal 1896 (http://www.fabiboutique.com).Sul sito pianop.it puoi trovare la traduzione italiana degli inserti audio in inglese.
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S2E5. Ho bevuto l'acqua di Flint
Cinquant'anni fa la città di Flint, in Michigan, era descritta come un modello di prosperità e sviluppo: la città del sogno americano. Oggi Flint è considerata l'esempio di come quel sogno può diventare un incubo: dagli anni Novanta è una delle città più povere e pericolose d'America, e dal 2014 per quasi due anni dai suoi rubinetti è uscita acqua gravemente contaminata, che ha avvelenato la popolazione. La storia di un disastro che ha cause molto diverse – dalla deindustrializzazione al razzismo – e che permette di capire un pezzo importante degli attuali problemi di molte zone degli Stati Uniti d'America.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Sapospina Rampi, detergenti professionali per la tua casa, che trovi in lavanderia (http://sapospina.it).Sul sito di Piano P (http://wp.me/ p8eGuL-4v) puoi trovare le traduzioni degli inserti audio in inglese e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Cinquant'anni fa la città di Flint, in Michigan, era descritta come un modello di prosperità e sviluppo: la città del sogno americano. Oggi Flint è considerata l'esempio di come quel sogno può diventare un incubo: dagli anni Novanta è una delle città più povere e pericolose d'America, e dal 2014 per quasi due anni dai suoi rubinetti è uscita acqua gravemente contaminata, che ha avvelenato la popolazione. La storia di un disastro che ha cause molto diverse – dalla deindustrializzazione al razzismo – e che permette di capire un pezzo importante degli attuali problemi di molte zone degli Stati Uniti d'America.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Sapospina Rampi, detergenti professionali per la tua casa, che trovi in lavanderia (http://sapospina.it).Sul sito di Piano P (http://wp.me/ p8eGuL-4v) puoi trovare le traduzioni degli inserti audio in inglese e i link ai contenuti aggiuntivi.
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S2E4. Capire il Michigan per capire l'America
Cosa ho imparato e cosa ho scoperto trascorrendo dieci giorni in uno degli Stati che hanno dato la vittoria a Donald Trump. Il Michigan ha una storia esemplare dei problemi che sta affrontando una grossa parte dell'America: la decadenza di città e settori industriali una volta molto prosperi, la crescita delle diseguaglianze, la difficoltà di integrare vicende umane, identità e religioni diverse.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Sapospina Rampi, detergenti professionali per la tua casa, che trovi in lavanderia (http://sapospina.it).
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Cosa ho imparato e cosa ho scoperto trascorrendo dieci giorni in uno degli Stati che hanno dato la vittoria a Donald Trump. Il Michigan ha una storia esemplare dei problemi che sta affrontando una grossa parte dell'America: la decadenza di città e settori industriali una volta molto prosperi, la crescita delle diseguaglianze, la difficoltà di integrare vicende umane, identità e religioni diverse.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Sapospina Rampi, detergenti professionali per la tua casa, che trovi in lavanderia (http://sapospina.it).
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S2E3. Trump e la Russia, come in un film di spie
Si è concluso il primo mese di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ed è il momento di fare un primo cauto bilancio: non per trarre delle conclusioni, ma per cercare di imparare qualcosa. È stato un mese agitato, ricco di eventi imprevedibili e di gaffe allo stesso tempo comiche e inquietanti, ma per i sostenitori di Trump non è stato affatto un mese disastroso, e bisognerà tenerne conto. Nel frattempo, però, l'unica storia che davvero minaccia la presidenza di Trump – quella sui suoi rapporti con la Russia – ha avuto un'altra puntata che sembra uscita da un film sulla Guerra fredda, e invece è vera.
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Si è concluso il primo mese di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ed è il momento di fare un primo cauto bilancio: non per trarre delle conclusioni, ma per cercare di imparare qualcosa. È stato un mese agitato, ricco di eventi imprevedibili e di gaffe allo stesso tempo comiche e inquietanti, ma per i sostenitori di Trump non è stato affatto un mese disastroso, e bisognerà tenerne conto. Nel frattempo, però, l'unica storia che davvero minaccia la presidenza di Trump – quella sui suoi rapporti con la Russia – ha avuto un'altra puntata che sembra uscita da un film sulla Guerra fredda, e invece è vera.
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S2E2. Chi comanda alla Casa Bianca
Siamo abituati a pensare che la persona più potente degli Stati Uniti, dopo il presidente, sia il vicepresidente, ma non è così. Le prime tre settimane di amministrazione Trump ci hanno fatto capire chi sono le persone più potenti e influenti alla Casa Bianca, e come il loro rapporto può plasmare le politiche di Donald Trump. Intanto, questa settimana sono state ratificate le nomine di due controversi membri del governo Trump; i Democratici hanno trovato – grazie ai Repubblicani – la vera leader politica dell'opposizione a Trump; un tribunale federale ha confermato la sospensione del contestato "Muslim Ban", l'ordine esecutivo della Casa Bianca sull'immigrazione, che ora andrà probabilmente alla Corte Suprema. Infine, qualche storia sul Michigan: lo Stato che forse più di tutti gli altri ha deciso l'esito delle ultime elezioni presidenziali è il primo che visiterò quest'anno per cercare di capire meglio l'America di Donald Trump.
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Siamo abituati a pensare che la persona più potente degli Stati Uniti, dopo il presidente, sia il vicepresidente, ma non è così. Le prime tre settimane di amministrazione Trump ci hanno fatto capire chi sono le persone più potenti e influenti alla Casa Bianca, e come il loro rapporto può plasmare le politiche di Donald Trump. Intanto, questa settimana sono state ratificate le nomine di due controversi membri del governo Trump; i Democratici hanno trovato – grazie ai Repubblicani – la vera leader politica dell'opposizione a Trump; un tribunale federale ha confermato la sospensione del contestato "Muslim Ban", l'ordine esecutivo della Casa Bianca sull'immigrazione, che ora andrà probabilmente alla Corte Suprema. Infine, qualche storia sul Michigan: lo Stato che forse più di tutti gli altri ha deciso l'esito delle ultime elezioni presidenziali è il primo che visiterò quest'anno per cercare di capire meglio l'America di Donald Trump.
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S2E1. La prima settimana del presidente Trump
Quali sono state le prime decisioni di Trump e quali saranno le sue conseguenze, nel breve e nel lungo termine; che cosa succederà al muro, alla riforma sanitaria e ai trattati di libero scambio; l'uso spregiudicato delle bugie e il rapporto con la stampa che è già molto turbolento. E poi: una storia del 1994 che Trump farebbe bene a conoscere, e una del 2016 che può darci una mano a capire perché è diventato presidente.
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Quali sono state le prime decisioni di Trump e quali saranno le sue conseguenze, nel breve e nel lungo termine; che cosa succederà al muro, alla riforma sanitaria e ai trattati di libero scambio; l'uso spregiudicato delle bugie e il rapporto con la stampa che è già molto turbolento. E poi: una storia del 1994 che Trump farebbe bene a conoscere, e una del 2016 che può darci una mano a capire perché è diventato presidente.
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S02E00. Che cosa ci aspetta?
Le formule di rito, i discorsi, le frasi celebri: manca poco all'insediamento di Donald Trump e, ripercorrendo la storia delle cerimonie di investitura dei presidenti, Francesco Costa cerca di immaginare come sarà la nuova America dopo le elezioni dell'8 novembre 2016. Per tutto il 2017 il vicedirettore de ilPost.it continuerà il viaggio, alla ricerca di risposte. Questa è una tappa prima della partenza: qualcosa in meno di una puntata, ma qualcosa in più di un trailer; un assaggio di quello che, dal 21 gennaio, sarà di nuovo Da Costa a Costa.
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Le formule di rito, i discorsi, le frasi celebri: manca poco all'insediamento di Donald Trump e, ripercorrendo la storia delle cerimonie di investitura dei presidenti, Francesco Costa cerca di immaginare come sarà la nuova America dopo le elezioni dell'8 novembre 2016. Per tutto il 2017 il vicedirettore de ilPost.it continuerà il viaggio, alla ricerca di risposte. Questa è una tappa prima della partenza: qualcosa in meno di una puntata, ma qualcosa in più di un trailer; un assaggio di quello che, dal 21 gennaio, sarà di nuovo Da Costa a Costa.
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Trailer Stagione 2
Un'importante novità da Francesco Costa
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17. Cosa è andato storto
Mercoledì 9 novembre molti si sono svegliati in un mondo diverso da quello che si aspettavano, e con tre domande: cosa farà Donald Trump da presidente degli Stati Uniti? Come ha fatto a vincere le elezioni? E soprattutto: come abbiamo fatto a non accorgerci di quello che stava succedendo? Possiamo provare ad affrontare queste domande solo accettando una premessa: che non esistono risposte semplici.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (sarpiotto.con) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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Mercoledì 9 novembre molti si sono svegliati in un mondo diverso da quello che si aspettavano, e con tre domande: cosa farà Donald Trump da presidente degli Stati Uniti? Come ha fatto a vincere le elezioni? E soprattutto: come abbiamo fatto a non accorgerci di quello che stava succedendo? Possiamo provare ad affrontare queste domande solo accettando una premessa: che non esistono risposte semplici.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (sarpiotto.con) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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16. Cinque storie sul giorno delle elezioni
Non è detto che uno tra Hillary Clinton e Donald Trump vinca le elezioni l’8 novembre: potrebbe finire pari. Così come potrebbe esserci un risultato così incerto da trascinarsi per mesi, o uno così netto da diventare chiaro dopo poche ore. Anche il giorno delle elezioni negli Stati Uniti è pieno di storie, e questa campagna elettorale potrebbe ancora riservarci sorprese.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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Non è detto che uno tra Hillary Clinton e Donald Trump vinca le elezioni l’8 novembre: potrebbe finire pari. Così come potrebbe esserci un risultato così incerto da trascinarsi per mesi, o uno così netto da diventare chiaro dopo poche ore. Anche il giorno delle elezioni negli Stati Uniti è pieno di storie, e questa campagna elettorale potrebbe ancora riservarci sorprese.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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15. La conferenza di Milano - Circolo della Pallacorda
La registrazione del live dal Circolo della Pallacorda di Milano. Dialogo con Ludovico Manzoni.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (sarpiotto.com) e Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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La registrazione del live dal Circolo della Pallacorda di Milano. Dialogo con Ludovico Manzoni.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (sarpiotto.com) e Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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14. Una settimana in Iowa
Viaggio in uno degli Stati più interessanti d'America, a venti giorni dalle elezioni presidenziali: cosa dicono le persone, cosa fanno i comitati di Clinton e Trump, e perché osservando l'Iowa si può capire un pezzetto del futuro degli Stati Uniti.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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Viaggio in uno degli Stati più interessanti d'America, a venti giorni dalle elezioni presidenziali: cosa dicono le persone, cosa fanno i comitati di Clinton e Trump, e perché osservando l'Iowa si può capire un pezzetto del futuro degli Stati Uniti.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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13. I politici americani e il sesso: una lunga storia
Il video in cui Donald Trump si vanta di come può fare alle donne quello che vuole ha aggiunto a questa campagna elettorale l'unico tema ricorrente della politica statunitense che ancora mancava: uno scandalo sessuale. I precedenti sono moltissimi, alcuni particolarmente sgradevoli, altri divertenti, da Gary Hart a Bill Clinton, da Newt Gingrich a Mark Sanford.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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Il video in cui Donald Trump si vanta di come può fare alle donne quello che vuole ha aggiunto a questa campagna elettorale l'unico tema ricorrente della politica statunitense che ancora mancava: uno scandalo sessuale. I precedenti sono moltissimi, alcuni particolarmente sgradevoli, altri divertenti, da Gary Hart a Bill Clinton, da Newt Gingrich a Mark Sanford.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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12. Chi ha aperto la strada a Trump
Secondo Barack Obama c'è un collegamento diretto tra la candidatura di Sarah Palin a vicepresidente nel 2008 e la vittoria di Donald Trump alle primarie dei Repubblicani nel 2016. La storia di quei mesi, e di quello che accadde dopo, ci mostra che non ha tutti i torti: e che in qualche modo ne è responsabile anche lui.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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Secondo Barack Obama c'è un collegamento diretto tra la candidatura di Sarah Palin a vicepresidente nel 2008 e la vittoria di Donald Trump alle primarie dei Repubblicani nel 2016. La storia di quei mesi, e di quello che accadde dopo, ci mostra che non ha tutti i torti: e che in qualche modo ne è responsabile anche lui.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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11. Come si vince un confronto in tv
Per capire chi vincerà i dibattiti tra Hillary Clinton e Donald Trump può essere utile riascoltare, conoscere e capire questi momenti memorabili dai dibattiti televisivi tra i candidati alla presidenza degli Stati Uniti, da Ronald Reagan a Bill Clinton. Cosa fa la differenza tra una buona risposta e una cattiva? Quali sono gli errori che possono decidere un'elezione?Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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10. Quando il presidente si ammala
Hillary Clinton si è sentita male alle commemorazioni per l'11 settembre a New York, è stata portata via che quasi non si reggeva in piedi e il suo medico ha detto che ha la polmonite. Ma non è una novità che - da William Henry Harrison a Franklin D. Roosevelt, da John Fitzgerald Kennedy a Ronald Reagan - nella politica statunitense si discuta della salute dei candidati e dei presidenti. E che la loro protezione sia quasi un'ossessione per gli americani.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto-Milano (www.sarpiotto.com) e Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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Hillary Clinton si è sentita male alle commemorazioni per l'11 settembre a New York, è stata portata via che quasi non si reggeva in piedi e il suo medico ha detto che ha la polmonite. Ma non è una novità che - da William Henry Harrison a Franklin D. Roosevelt, da John Fitzgerald Kennedy a Ronald Reagan - nella politica statunitense si discuta della salute dei candidati e dei presidenti. E che la loro protezione sia quasi un'ossessione per gli americani.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto-Milano (www.sarpiotto.com) e Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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9. Il muro dei latinos
Le proposte di Trump e Clinton sull'immigrazione non potrebbero essere più lontane, e mostrano quanto l'America stia cambiando.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto - Milano (www.sarpiotto.com) e Fondazione De Gasperi (www.fondazionedegasperi.org).
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8. Johnson e Stein, gli altri due candidati
Gary Johnson, dei Libertari, e Jill Stein, dei Verdi, stanno andando bene nei sondaggi: chi sono e quante speranze hanno di pesare sul risultato finale?
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7. Donald Trump può ancora rimontare?
Nelle elezioni americane, di solito chi è avanti tra agosto e settembre alla fine vince. Ma la partita non è ancora finita, come dimostra quello che accadde tra Ford e Carter nel 1976, e tra George Bush e Dukakis nel 1988.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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Nelle elezioni americane, di solito chi è avanti tra agosto e settembre alla fine vince. Ma la partita non è ancora finita, come dimostra quello che accadde tra Ford e Carter nel 1976, e tra George Bush e Dukakis nel 1988.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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6. I giorni della Russia
Da due settimane la campagna elettorale gira attorno a una spy story degna di un film, tanto incredibile quanto preoccupante: la Russia vuole mettere le mani nelle elezioni americane?Nella puntata il primo trailer di "Snowden", diretto da Oliver Stone, in uscita nelle sale americane il 16 settembre.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org)
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Da due settimane la campagna elettorale gira attorno a una spy story degna di un film, tanto incredibile quanto preoccupante: la Russia vuole mettere le mani nelle elezioni americane?Nella puntata il primo trailer di "Snowden", diretto da Oliver Stone, in uscita nelle sale americane il 16 settembre.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org)
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5. Dalla convention democratica di Philadelphia
Le prime giornate della convention che sceglie formalmente Hillary Cllinton come candidata, le polemiche dei sostenitori di Sanders e il discorso memorabile di Michelle Obama. E poi il dietro le quinte del Media Center e la scoperta di Philadelphia, una vera città rispetto a Cleveland.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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Le prime giornate della convention che sceglie formalmente Hillary Cllinton come candidata, le polemiche dei sostenitori di Sanders e il discorso memorabile di Michelle Obama. E poi il dietro le quinte del Media Center e la scoperta di Philadelphia, una vera città rispetto a Cleveland.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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4. Storie dalla convention del Partito Repubblicano a Cleveland
Le proteste davanti al palazzo dello sport, le polemiche tra i delegati, il discorso di apertura di Melania Trump e un giro all'inutile ricerca di luoghi belli a Cleveland: il racconto in diretta dagli Stati Uniti delle prime giornate della convention del Partito Repubblicano.Il podcast e la newsletter di Francesco Costa sono realizzati con il contributo di Otto (sarpiotto.com) e della Fondazione De Gasperi (fondazionedegasperi.org).
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3. Cleveland e Philadelphia verso le convention
Le storie di due città americane molto diverse tra loro, che si preparano a ospitare gli spettacolari congressi estivi dei partiti tra timori di disordini, proteste e scontri. E poi due chiacchiere con Mattia Tarelli, volontario italiano nel comitato elettorale di Hillary Clinton.
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Le storie di due città americane molto diverse tra loro, che si preparano a ospitare gli spettacolari congressi estivi dei partiti tra timori di disordini, proteste e scontri. E poi due chiacchiere con Mattia Tarelli, volontario italiano nel comitato elettorale di Hillary Clinton.
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2. Cinque mesi alle elezioni: cosa succede adesso?
Con la fine delle primarie, inizia la campagna elettorale vera tra Clinton e Trump: guardiamo a cosa ci aspetta nei prossimi mesi, cercando anche di capire perché vale la pena tenere d’occhio soprattutto la Pennsylvania. E guardare The West Wing, la miglior serie tv sulla politica americana.
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Con la fine delle primarie, inizia la campagna elettorale vera tra Clinton e Trump: guardiamo a cosa ci aspetta nei prossimi mesi, cercando anche di capire perché vale la pena tenere d’occhio soprattutto la Pennsylvania. E guardare The West Wing, la miglior serie tv sulla politica americana.
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1. New York, San Francisco e i Repubblicani anti Trump
Mentre cerchiamo di capire se davvero i Repubblicani troveranno un candidato alternativo a Donald Trump, a New York e a San Francisco ci si prepara a quella che per i cittadini sarà – per motivi diversi – la campagna elettorale più intensa da molti anni a questa parte. Music by Lee Rosevere (FreeMusicArchive.org/ Creative Commons). Video da YouTube: https:/ / www.youtube.com/ watch?v=8DbsCgwVVIc (Repubblicani anti-Trump), https:/ / www.youtube.com/ watch?v=dA2F0qScxrI (spot Airbnb), https:/ / www.youtube.com/ watch?v=waeXBCUkuL8 (Vox, accento di Sanders).
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Mentre cerchiamo di capire se davvero i Repubblicani troveranno un candidato alternativo a Donald Trump, a New York e a San Francisco ci si prepara a quella che per i cittadini sarà – per motivi diversi – la campagna elettorale più intensa da molti anni a questa parte. Music by Lee Rosevere (FreeMusicArchive.org/ Creative Commons). Video da YouTube: https:/ / www.youtube.com/ watch?v=8DbsCgwVVIc (Repubblicani anti-Trump), https:/ / www.youtube.com/ watch?v=dA2F0qScxrI (spot Airbnb), https:/ / www.youtube.com/ watch?v=waeXBCUkuL8 (Vox, accento di Sanders).
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