Nessun luogo è lontano


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Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, analisti, i più autorevoli a livello internazionale.


Autore: Radio 24
Ultimo episodio: 15/05/24 17:20
Aggiornamento: 16/05/24 9:10 (Aggiorna adesso)
Xi Jinping e Putin, amicizia senza confini

Manca poco all'incontro tra il presidente Vladimir Putin e l'omologo cinese Xi Jinping. Molti i temi che saranno discussi in questa due giorni, dalle forniture di gas, alla Via della Seta, passando per la guerra in Ucraina. Ne parliamo con Giulia Sciorati della London School of Economics, Eleonora Tafuro di Ispi e Anna Kireeva, ricercatrice e docente all’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca.

Divide et impera, il tour di Xi

Francia, Serbia e Ungheria. Sono le tappe del tour diplomatico di Xi Jinping che, dopo cinque anni di assenza, torna in Europa per mostrare il suo volto amichevole all'Occidente. Ma è davvero così? Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente a Bruxelles per il Sole 24Ore, e con Miklós Mosolygó, giornalista della testata ungherese Nepszava.

Parla Biden, Parla Putin, Israele agisce

Mentre Vladimir Putin festeggia la "Giornata della Vittoria" parlando dell'onore dei soldati russi e della sua guerra contro i "nazisti", Joe Biden marca la distanza da Benjamin Netanyahu asserendo di non voler più fornire armi ad Israele se il piano su Rafah sarà portato a compimento. Ne parliamo con Antonella Scott de Il Sole 24Ore, Roberto Menotti, vice direttore di Aspenia, e con Giuseppe Dentice, analista del CeSI.

La Georgia e la legge che non piace

Il parlamento della Georgia ha approvato in terza e ultima lettura la contestatissima legge sugli "agenti stranieri". Il provvedimento andrà ora incontro a un probabile veto da parte del presidente georgiano Salome Zourabichvili (nella foto). Ne parliamo con Marilisa Lorusso, corrispondente di Osservatorio Balcani e Caucaso dalla Georgia.

Russia: via Shoigu, arriva un economista

Mentre la Russia avanza in Ucraina arrivando a minacciare Kharkiv, in Russia vengono rimescolate le carte al potere e il ministro della difesa Sergej Shoigu viene sostituito dall'economista Andrey Belousov (nella foto). Ne parliamo con Micol Flammini, giornalista de Il Foglio, autrice di "La cortina di vetro. Vecchie paure e nuovi confini. L'Europa dell'est oltre il passato sovietico" (ed. Mondadori).

Narcotica, atto quarto: il Fentanyl

Che cosa succede quando uno stato o un gruppo di stati adottano una politica talmente sbagliata da produrre problemi molto più gravi di quelli che si volevano risolvere? La risposta è “la crisi degli oppioidi”, un fenomeno che negli Stati Uniti devasta da anni il tessuto sociale di intere comunità e che solo nel 2023 ha ucciso oltre 109mila persone. Ne parliamo con Angela Me, direttrice dell’ufficio di ricerca dell’UNODC (United Nations Office for Drug and Crime) di Vienna, Falko Ernst dell'International Crisis Group, Hai Luong, ricercatore alla facoltà di Criminologia dell’Università di Griffith in Australia, Judith Feinberg, vicepresidente della Facoltà di Medicina dell’Università della West Virginia, e con Félix Séguin, giornalista investigativo canadese.

Gaza, gli Israeliani prendono il valico di Rafah

Nonostante i tentativi di dissuasione da parte degli Stati Uniti e della comunità internazionale, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso di entrare a Rafah per portare a termine un'operazione che potrebbe uccidere almeno un milione di civili palestinesi. Raccontiamo l'ultimo risvolto del conflitto a Gaza attraverso le voci degli sfollati palestinesi a Rafah e attraverso l'analisi di Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme.

Xi in Francia, Serbia e Ungheria: il dragone e l’Europa

Il presidente cinese Xi Jinping è a Parigi per l'inizio ufficiale della sua visita di Stato di due giorni in Francia, in occasione dei 60 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Un tentativo di ricucire lo strappo provocato dall'appoggio della Cina alla Russia? Ne abbiamo parlato con Danilo Ceccarelli, nostro collaboratore a Parigi, Jean Philippe Béja, direttore del CERI (Centre des Recherches Internationales), e con Filippo Fasulo di Ispi.

Israele-Hamas: l’accordo che c’è o forse non c’è

La speranza si fa più concreta dopo le dichiarazioni di Ismail Haniyeh, capo di Hamas, che ha dichiarato di "essere ottimista" sulle trattative in corso. Ma arriverà finalmente la tregua tra Hamas e Israele? Lo chiediamo a Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, e a Riccardo Redaelli, direttore del master in Studi mediorientali all’Università Cattolica di Milano.

Russia, economia di guerra o guerra dell’economia?

Come si vincono le guerre? Con le armi, gli uomini, la strategia e soprattutto grazie all'economia. Andiamo a scoprire lo stato dell'economia russa con Anna Zafesova, giornalista esperta di affari russi, Alberto Rizzi, esperto di geoeconomia dello European Council on Foreign Relations, e con Davide Maria De Luca, collaboratore di il domani e Il Post a Kiev.

Narcotica: la Cannabis

Perù, Bolivia e Colombia ne sono i maggiori produttori mondiali. Stiamo parlando della Cannabis che, nell'Unione europea, è la droga in assoluto più consumata con 22,6 milioni di consumatori all'anno. Ne parliamo con Tim Surmont, analista dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, e Marco Rossi, docente di Economia politica all'Università La Sapienza di Roma.

Netanyahu teme il mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale

Gli sviluppi in Israele si stanno muovendo su più fronti. Il Governo sta anche lavorando per impedire che la Corte penale internazionale (Cpi) emetta mandati di arresto contro alti funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo delle Forze di Difesa Israeliane Herzi Halevi. Ne parliamo con Nello Del Gatto, collaboratore di Radio 24 da Gerusalemme e con il Prof. Paolo Palchetti, Docente di diritto internazionale all’Università di Macerata e alla Sorbona di Parigi.

E poi andiamo in Georgia per darvi conto delle massicce proteste di piazza per una controversa legge. Nostra ospite Luna De Bartolo, freelance da Tbilisi.

Narcotica: il Captagon, "quello delle due mezze lune"

Fa sentire instancabile e invincibile: che si voglia ballare per ore o compiere una spietata azione criminale, il principio attivo è sempre quello. Si tratta del captagon, un'anfetamina chiamata anche "la droga dell'ISIS". Con noi Tarek Ali Ahmad, capo dell'Unità di ricerca e studi di Arab News, il quale ha curato l'inchiesta fatta dal giornale saudita sul captagon "The Kingdom vs Captagon: inside Saudi Arabia's war against the drug destroying lives across the Arab world", Andrew Cunningham, analista esperto di traffici di captagon e anfetamine dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction - EMCDDA) con sede a Lisbona, Antonino Occhiuto, analista e ricercatore presso Gulf State Analytics, esperto dei Paesi del Golfo, e il Colonnello Claudio Molinari, della Guardia di Finanza, comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Salerno.

L’allarme di Amnesty International, tra violazione di diritti e Intelligenza artificiale

Amnesty International presenta il Rapporto 2023-2024 e lancia l'allarme: "È un momento spartiacque per il diritto internazionale". E denuncia un inasprimento delle violazioni dall'invasione russa in Ucraina e dall'inizio del conflitto a Gaza. Ne parliamo con Riccardo Alcaro, responsabile della ricerca e del programma "Attori globali" dello IAI, e con Alba Bonetti, presidente nazionale di Amnesty International.

Le soluzioni per i migranti: la ricetta Sunak

"I primi voli partiranno entro 10-12 settimane". Il premier britannico Rishi Sunak è più che mai determinato a mettere in pratica il suo piano per l'immigrazione, dopo il gioco politico tra Camera dei Comuni e House of Lords che ne ha bloccato l'entrata in vigore per mesi. Ne parliamo con Giorgia Scaturro, nostra collaboratrice a Londra, Matteo Villa del Datalab di Ispi, e con Cecilia Siccardi, ricercatrice in Diritto costituzionale all'Università degli Studi di Milano.

Aiuti all’Ucraina, via libera degli Stati Uniti

La Camera Usa ha approvato il disegno di legge che stanzia 60 miliardi di dollari per l'Ucraina. Un via libera tanto agognato per Volodymyr Zelensky che gioisce "per la decisione che mantiene la storia sulla strada giusta". Nel frattempo, i ministri degli Esteri dei paesi europei discutono delle sanzioni all'Iran. Ne parliamo con Beda Romano, nostro corrispondente a Bruxelles, Marco Valsania, corrispondente a New York, e con Giuseppe Dentice, analista del CeSI.

Israele attacca l'Iran: capitolo chiuso?

Ad attacco, limitato, dell'Iran, Israele risponde con un altro attacco altrettanto contenuto. Come a voler comunicare che sia Israele che l'Iran sono pronti alla guerra ma che sarebbe meglio non combatterla. Ne parliamo con Maria Luisa Fantappiè, responsabile del programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa dello Iai, Aniseh Basiri tabrizi, analista esperta di Iran del Control Risks, Efraim Inbar, presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security, e con Sergio Nava, in diretta dal G7 di Capri.

Ucraina e Israele, le guerre alle porte dell'Europa (capitolo 2)

«Dobbiamo costruire l'Europa di oggi e del domani»: con queste parole Mario Draghi porta l'attenzione sulla necessità di riforme che rendano l'Europa capace di affrontare le nuove sfide, come le guerre in Ucraina e in Medio Oriente e la rinnovata rivalità per il potere. Sarà in grado l'Unione europea di adattarsi ai tempi? E quali cambiamenti saranno necessari? Lo chiediamo a Michele Marchi, docente di Storia contemporanea all'Università di Bologna, e a Paolo Magri, vicedirettore esecutivo di Ispi e curatore, insieme ad Alessandro Colombo, del volume "L'Europa nell'età dell'insicurezza" (Mondadori).

Ucraina e Israele, le guerre alle porte dell’Europa (capitolo I)

Da una parte i russi che guadagnano terreno in Ucraina, dall'altra Israele che prepara la contromossa rispetto all'attacco dell'Iran. L'Europa assiste a questi due conflitti senza avere un peso diplomatico importante nel dibattito internazionale. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, Davide Maria De Luca, giornalista ora a Kostjantynivka, Yevheniya Kravchuk, parlamentare ucraina, Olena Shapoval, portavoce dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv.

Sudan, un anno dopo: la guerra che fa morti ma non fa notizia

Il 15 aprile del 2023, un anno fa, l’esercito regolare del Sudan e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces iniziarono a scontrarsi nella capitale Khartoum. Negli ultimi dodici mesi quei combattimenti si sono trasformati in una sanguinosa guerra civile che coinvolge gran parte del territorio del Sudan, il terzo paese più grande del Continente africano e uno dei più poveri al mondo. Ne parliamo con Irene Panozzo, giornalista esperta di Sudan, e con Alberto Magnani del Sole 24Ore.

Iran, l'attacco a Israele: il Medio Oriente non sarà più lo stesso

L'attacco dell'Iran direttamente su suolo israeliano, prontamente neutralizzato grazie al sistema Iron Dome, ha lasciato il mondo intero col fiato sospeso. Ci sarà una risposta di Israele? E se sì, questo segnerà l'allargamento definitivo del conflitto in Medio Oriente? Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'Università di Trento, Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, Efraim Inbar, presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security, e con Mohammad Dawood Irfan, docente di Scienze politiche e strategiche all’Università Ferdowsi di Mashaad, in Iran.

Israele, attacco imminente dell'Iran?

E' massima allerta in Israele per un possibile attacco dell'Iran. Dopo l'attacco da parte di Israele al consolato iraniano a Damasco, il rischio che si acuiscano le tensioni in Medio Oriente sembra più concreto. Lo chiediamo a Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'Università di Trento, e a Lorenzo Trombetta, corrispondente Ansa da Beirut e analista per Limes.  

Approvato il nuovo Patto europeo su immigrazione e asilo

L'anno scorso sono arrivate all’Unione Europea 1,14 milioni di domande di protezione internazionale. 380.000 sono stati gli arrivi irregolari - il numero più alto dal 2016 - la metà dei quali attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. Nell'ultimo trimestre del 2023, dei 105.00 cittadini extracomunitari a cui è stato ordinato di lasciare l’Unione Europea, solo 28.900 sono stati rimandati indietro. Potrà il nuovo Patto europeo su immigrazione e asilo risolvere tutti i problemi derivanti da questi numeri?

Ne discutiamo con Beda Romano, corrispondente del Sole24Ore da Bruxelles, Chiara Favilli, docente di diritto dell'Unione Europea all'Università di Firenze, Valentina Brinis, Advocacy Officer di Open Arms Italia, Bianca Benvenuti, responsabile affari umanitari di Medici Senza Frontiere e Tamas Bodoky, direttore di Atlatszo, portale e magazine di inchiesta ungherese.

Narcotica, atto terzo: captagon, "quello delle due mezze lune"

Fa sentire instancabile e invincibile: che si voglia ballare per ore o compiere una spietata azione criminale, il principio attivo è sempre quello. Si tratta del captagon, un'anfetamina chiamata anche "la droga dell'ISIS". Con noi Tarek Ali Ahmad, capo dell'Unità di ricerca e studi di Arab News, il quale ha curato l'inchiesta fatta dal giornale saudita sul captagon "The Kingdom vs Captagon: inside Saudi Arabia's war against the drug destroying lives across the Arab world", Andrew Cunningham, analista esperto di traffici di captagon e anfetamine dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction - EMCDDA) con sede a Lisbona, Antonino Occhiuto, analista e ricercatore presso Gulf State Analytics, esperto dei Paesi del Golfo, e il Colonnello Claudio Molinari, della Guardia di Finanza, comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Salerno.

Giappone, Stati Uniti, Filippine: il vertice che va come un treno

Con un occhio anche agli equilibri nell'Indo-Pacifico, il presidente Joe Biden sta cercando di ravvivare l'interesse per il piano di costruzione della prima ferrovia ad alta velocità negli Stati Uniti, utilizzando i treni proiettile giapponesi. Ne parliamo con Guido Alberto Casanova,  analista Ispi, esperto di Cina, Corea del Sud e Giappone, e con Matteo Piasentini, docente alla University of the Philippines.

Narcotica, atto primo: la cocaina

Dalla produzione alla vendita, passando per la distribuzione: la cocaina rappresenta un mercato molto florido che ha aumentato la propria redditività dopo l'epidemia di Covid. Ne parliamo con Anna Sergi, professoressa di Criminologia all'Università di Essex, Angela Me, direttrice del United Nations Office for Drug and Crime di Vienna, Valentina Barile, giornalista esperta di America Latina, e con Vincenzo Musacchio, criminologo forense e investigativo.

Trump e il suo piano per la pace

Secondo diverse fonti del quotidiano “Washington Post”, Donald Trump avrebbe un piano infallibile per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina: riconoscere alla Russia la Crimea e le regioni russofone orientali dell’Ucraina già occupate dalle forze di Mosca. Ne parliamo con Roberto Menotti, vice direttore di Aspenia.

Gaza e Ucraina: due conflitti, nessuna soluzione in vista

Quelli in Ucraina e Gaza sono due conflitti che non hanno nulla in comune ma che mostrano le complesse dinamiche degli interessi, delle alleanze, delle influenze delle grandi potenze. Ne parliamo con Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni internazionali e Studi strategici all’Università Cattolica di Milano, e con Alessandro Marrone, responsabile del programma ‘Difesa’ di IAI, l’Istituto Affari Internazionali.

Stoltenberg, Nato dopo 75 anni "più forte che mai"

La Nato, che oggi compie 75 anni, «è l'alleanza più di successo della storia». Sono le parole del segretario generale Jens Stoltenberg che a Bruxelles ha ribadito la necessità di avvantaggiare gli interessi di sicurezza comuni proponendo la creazione di un fondo da 100 miliardi in cinque anni a favore dell'Ucraina. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles, e con Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato Defence College Foundation.

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