Letteratura del novecento
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Lezioni del prof. Gaudio sulla letteratura italiana del novecento (andare agli show distintivi di ogni autore per ulteriori approfondimenti
Autore: Luigi Gaudio
Ultimo episodio: 10/03/19 1:40
Aggiornamento: 04/11/23 6:43 (Aggiorna adesso)
MP3, "Una settimana nella non-vita" di David J.Schow
Lezione scolastica su "Una settimana nella non-vita" di David J.Schow 1G - prof. Luigi Gaudio
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MP3, "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e lettura dell'incontro tra il principe e Chevalley
Lezione scolastica su "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e lettura dell'incontro tra il principe e Chevalley - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e lettura dell'incontro tra il principe e Chevalley - prof. Luigi Gaudio
MP3, "Micol" di Giorgio Bassani, tratto dal romanzo "Il giardino dei Finzi Contini"
Lezione scolastica "Micol" di Giorgio Bassani, tratto dal romanzo "Il giardino dei Finzi Contini" - prof. Luigi Gaudio
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"La crisi di Thomas Buddenbrook" da I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia di Thomas Mann 1A
Lezione scolastica su "La crisi di Thomas Buddenbrook" da I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia di Thomas Mann 1A - prof. Luigi Gaudio
Lezione scolastica su "La crisi di Thomas Buddenbrook" da I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia di Thomas Mann 1A - prof. Luigi Gaudio
Scheda libro del romanzo "Il quartiere" di Vasco Pratolini
Scheda libro del romanzo "Il quartiere" di Vasco Pratolini - prof. Luigi Gaudio
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Recensione de "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Recensione de "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa - prof. Luigi Gaudio
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Riassunto de "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Riassunto de "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa - prof. Luigi Gaudio
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Lessico famigliare di Natalia Ginzburg
Riassunto di Lessico famigliare di Natalia Ginzburg - prof. Luigi Gaudio
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"L'uomo sulla soglia" di J.L.Borges
Lezione scolastica su "L'uomo sulla soglia" di J.L.Borges 1G - prof. Luigi Gaudio
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"L'arrivo al sanatorio" da Tristano di Thomas Mann
Lezione scolastica su "L'arrivo al sanatorio" da Tristano di Thomas Mann 1G - prof. Luigi Gaudio
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"Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach
Recensione su "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach - prof. Gaudio
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Da Le piccole virtù "Inverno in Abruzzo" di Natalia Ginzburg
Lezione scolastica su Da Le piccole virtù "Inverno in Abruzzo" di Natalia Ginzburg 1A - prof. Luigi Gaudio
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"Decisioni per un orto" di Attilio Bertolucci
Lezione scolastica su "Decisioni per un orto" di Attilio Bertolucci 2F - prof. Luigi Gaudio
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"La Cripta dei Cappuccini" di Joseph Roth
Recensione su "La Cripta dei Cappuccini" di Joseph Roth - prof. Gaudio
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"Gabbiani" di Vincenzo Cardarelli
Lezione scolastica su "Gabbiani" di Vincenzo Cardarelli 2C - prof. Luigi Gaudio
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"Io che come un sonnambulo cammino" di Camillo Sbarbaro
Lezione scolastica su "Io che come un sonnambulo cammino" di Camillo Sbarbaro - prof. Luigi Gaudio
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"Ciò che occorre è un uomo" di Carlo Betocchi lettura, commento e parafrasi
Lezione scolastica su "Ciò che occorre è un uomo" di Carlo Betocchi - lettura, commento e parafrasi - prof. Luigi Gaudio
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"Getterei la mia vita se sapessi" di Carlo Betocchi
Lezione scolastica su "Getterei la mia vita se sapessi" di Carlo Betocchi - prof. Luigi Gaudio
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"Settembre" di Vittorio Sereni
Lezione scolastica su "Settembre" di Vittorio Sereni - prof. Luigi Gaudio
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"E tutt'a un tratto il ricordo" da "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust
Lezione scolastica "E tutt'a un tratto il ricordo" da "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust - prof. Luigi Gaudio
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"Il segreto" di Massimo Bontempelli
"Il segreto" di Massimo Bontempelli 1F lezione scolastica - prof. Luigi Gaudio
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I crepuscolari, Guido Gozzano + lettura e commento della poesia "Invernale" di Guido Gozzano
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I crepuscolari + lettura e commento della poesia "Totò Merùmeni" di Guido Gozzano
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L'ermetismo e Salvatore Quasimodo + lettura e commento della poesia "Alle fronde dei salici"
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Introduzione alla lettura del romanzo storico "Il diavolo al Pontelungo" di Riccardo Bacchelli
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Lettura e commento della poesia Lasciatemi divertire di Aldo Palazzeschi
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Guido Gozzano: introduzione, lettura e commento della poesia "La Signorina Felicita"
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Introduzione alla lettura de "Il rogo di Berlino" di Helga Schneider
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Introduzione alla lettura de "I duellanti" di Joseph Conrad
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Il racconto umoristico e "Il bicchiere infrangibile" di Achille Campanile e "L'aspirante attore" di Ennio Flaiano
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Introduzione alla lettura di "Conversazione in Sicilia" di Elio Vittorini
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"La vita è ricordarsi di un risveglio" di Sandro Penna
"La vita è ricordarsi di un risveglio" di Sandro Penna:
La vita...è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all'alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell'aria pungente
Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l'azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.
"La vita è ricordarsi di un risveglio" di Sandro Penna:
La vita...è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all'alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell'aria pungente
Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l'azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.
"Desolazione del povero poeta sentimentale" di Sergio Corazzini
Sergio Corazzini - Desolazione del povero poeta sentimentale :
I
Perchè tu mi dici poeta?
Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange
Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
Perchè tu mi dici: poeta?
II
Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.
Le miei gioie furono semplici,
semplici così, che se io dovessi confessarle a te arrossirei.
Oggi io penso a morire.
III
Io voglio morire, solamente, perchè sono stanco,
solamente perchè i grandi angioli
su le vetrate delle cattedrali
mi fanno tremare d’amore e di angoscia;
solamente perchè, io sono, oramai,
rassegnato come uno specchio, come un povero specchio
melanconico.
Vedi che io non sono un poeta:
sono un fanciullo triste che ha voglia di morire.
IV
Oh, non maravigliarti della mia tristezza!
E non domandarmi;
io non saprei dirti che parole così vane,
Dio mio, così vane,
che mi verrebbe di piangere come se fossi per morire.
Le mie lagrime avrebbero l’aria
di sgranare un rosario di tristezza
davanti alla mia anima sette volte dolente
ma io non sarei un poeta;
sarei, semplicemente, un dolce e penoso fanciullo
cui avvenisse di pregare, così, come canta e come dorme.
V
Io mi comunico di silenzio, cotidianamente, come di Gesù.
E i sacerdoti del silenzio sono i romori,
poi che senza di essi io non avrei cercato e trovato il Dio.
VI
Questa notte ho dormito con le mani in croce.
Mi sembrò di essere un piccolo e dolce fanciullo
dimenticato da tutti gli umani,
povera tenera preda del primo venuto;
e desiderai di essere venduto,
di essere battuto
di essere costretto a digiunare
per potermi mettere a piangere tutto solo,
disperatamente triste,
in un angolo oscuro.
VII
Io amo la vita semplice delle cose.
Quante passioni vidi sfogliarsi, a poco, a poco,
per ogni cosa che se ne andava!
Ma tu non mi comprendi e sorridi.
E pensi che io sia malato.
VIII
Oh, io sono, veramente malato!
E muoio un poco ogni giorno.
Vedi: come le cose.
Non sono dunque un poeta:
io so che per esser detto: poeta, conviene
viver ben altra vita!
Io non so, Dio mio, che morire.
Amen.
Sergio Corazzini - Desolazione del povero poeta sentimentale :
I
Perchè tu mi dici poeta?
Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange
Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
Perchè tu mi dici: poeta?
II
Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.
Le miei gioie furono semplici,
semplici così, che se io dovessi confessarle a te arrossirei.
Oggi io penso a morire.
III
Io voglio morire, solamente, perchè sono stanco,
solamente perchè i grandi angioli
su le vetrate delle cattedrali
mi fanno tremare d’amore e di angoscia;
solamente perchè, io sono, oramai,
rassegnato come uno specchio, come un povero specchio
melanconico.
Vedi che io non sono un poeta:
sono un fanciullo triste che ha voglia di morire.
IV
Oh, non maravigliarti della mia tristezza!
E non domandarmi;
io non saprei dirti che parole così vane,
Dio mio, così vane,
che mi verrebbe di piangere come se fossi per morire.
Le mie lagrime avrebbero l’aria
di sgranare un rosario di tristezza
davanti alla mia anima sette volte dolente
ma io non sarei un poeta;
sarei, semplicemente, un dolce e penoso fanciullo
cui avvenisse di pregare, così, come canta e come dorme.
V
Io mi comunico di silenzio, cotidianamente, come di Gesù.
E i sacerdoti del silenzio sono i romori,
poi che senza di essi io non avrei cercato e trovato il Dio.
VI
Questa notte ho dormito con le mani in croce.
Mi sembrò di essere un piccolo e dolce fanciullo
dimenticato da tutti gli umani,
povera tenera preda del primo venuto;
e desiderai di essere venduto,
di essere battuto
di essere costretto a digiunare
per potermi mettere a piangere tutto solo,
disperatamente triste,
in un angolo oscuro.
VII
Io amo la vita semplice delle cose.
Quante passioni vidi sfogliarsi, a poco, a poco,
per ogni cosa che se ne andava!
Ma tu non mi comprendi e sorridi.
E pensi che io sia malato.
VIII
Oh, io sono, veramente malato!
E muoio un poco ogni giorno.
Vedi: come le cose.
Non sono dunque un poeta:
io so che per esser detto: poeta, conviene
viver ben altra vita!
Io non so, Dio mio, che morire.
Amen.