Anche quest’anno ho partecipato alla seconda conferenza italiana sul linguaggio Python che si è svolta il 9, 10 e 11 maggio a Firenze.
L’ambiente e l’ atmosfera erano come quelli dello scorso anno con molti giovanissimi, pochissime donne, abbondanza di laptop Mac e Linux ed una organizzazione perfetta.
Gli interventi che ho trovato più interessanti sono stati:
- l’intervento di Richard Stallman su Free Software in ethics and in practice nella bella sala de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio: Stallman ha parlato del fortissimo legame tra libertà e software libero e della necessità di atteggiamenti eticamente radicali, anche nei comportamenti individuali, in questo settore;
- l’intervento di Arkadiusz Wahlig su Prototyping and writing Skype extras using Python che ha illustrato come utilizzare Python per costruire applicazioni che utilizzano Skype come veicolo per trasferire dati punto/punto superando eventuali ostacoli (NAT, proxy servers ecc.) che si trovano in mezzo. Per la verità l’argomento l’ho trovato interessante, anche se lo speaker non era avvezzo alle presentazioni e produceva un effetto soporifero
- gli interventi di Raymond Hettinger su The savory new flavor of Py2.6 and Py3.0 (cosa c’è di più appetitoso nel nascente Python 3.0) e su Core Python Containers: Under the Hood dove ha spiegato come vengono gestite in Python le principali strutture dati e come utilizzarle al meglio per scrivere software che sia veloce;
- l’intervento di Alex Martelli su Google App Engine ossia su come scrivere applicazioni sulla nuova piattaforma di Google che promette scalabilità infinita ed automatica;
- l’intervento di Brian Fitzpatrick su Do you believe in the users? in cui ha parlato dell’importanza delle aspettative e del ruolo degli utenti nel processo di definizione dei requisiti e di sviluppo del software.
A breve le presentazioni dei talk e, forse, anche le registrazioni saranno disponibile sul sito della conferenza: www.pycon.it