La Waterloo di TIM: truffa da 50 milioni

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Sembra incredibile e difficile da credere che dal 2006 la TIM si è fatta truffare 50 milioni di euro da organizzazioni camorristiche che, tramite l’utilizzo del personale addetto alle pulizie nella sede di Napoli, riuscivano ad entrare nei computers del call center ed a ricaricare abusivamente decine di migliaia di SIM che poi venivano utilizzate per chiamate ai numeri ad alta tariffazione (899 e simili), riconducibili alla malavita organizzata, che così ha intascato ben 50 milioni di euro in un paio d’anni.
Quello che sorprende è come sia possibile che una truffa del genere, posta in atto in modo così banale non sia stata scoperta immediatamente: come è possibile che una società che opera in un settore altamente tecnologico non sia in grado di verificare immediatamente ed automaticamente che non c’è corrispondenza tra quello che viene pagato dagli utenti e quello che viene ricaricato sulle schede SIM?
L’unica spiegazione è che l’amministratore delegato, esperto in strategia militare tanto da spronare tutto il top management di TIM a seguire l’esempio di Napoleone a Waterloo, abbia attuato una accurata selezione del management e del personale in modo da ottenere anche in TIM i brillanti risultati di Napoleona a Waterloo.
Qui di sotto il filmato in cui Luca Luciani, il cui stipendio supera gli 800mila euro/anno, indica la strada ai top manager di TIM: fare come Napoleone a Waterloo (il problema è che lui, ignorante nei contenuti e volgare nel linguaggio, non sà che quella battaglia segnò la fine del grande condottiero)

Informazioni su Valerio

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Un commento

  1. Giovanni Giorgi
    Ciao,
    la notizia è sconvolgente, e la tratterò in uno dei miei prossimi interventi su Gioorgi.com
    Purtroppo il video a cui fai riferimento è stato rimosso da youtube: ma penso non sia difficile trovarne un “clone” da qualche altra parte

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